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Vecchio 03-02-2009, 12.36.48   #54
Uno
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Mi pare che questo 3d si sia fermato ed e' un peccato .
Parlo per me , mai fatto alcun corso .
Trovo piacere a verificare quanto proviene dalle mie esperienze in termini di sensazioni , intuizioni , con quanto teorizzato da qualcuno . Cosi' completo e allargo.

Comunque il nostro moto e' necessariamente dal particolare all'universale cioe' dall'esperienza alla sua astrazione sicche' non ci resta che sperimentare e riflettere su quanto sperimentato per continuare il cammino .
Tuttavia senza un forte , forte stimolo , che fa muovere c'e' il rischio concreto di fermarsi .
E' vero che la vita e' varia ed offre sempre stimoli ma non e' sempre cosi'
Che fare per non fermarsi ai primi passi ?
Anche perche' tutto ma proprio tutto (anche le cose apparentemente piu' giuste o le conquiste acquisite), intorno a noi ci spinge alla resa.
La vita offre continuamente stimoli a tutti i livelli ma quanti sono in grado di coglierli, soprattutto in maniera costante? Cioè in sostanza essere vivi realmente o con un'altra definizione che uso essere svegli.
Prendi uno spazio verde, magari sotto casa tua, che sia poco più di un'aiuola o un giardinetto, chi ci passa vicino o si siede su una panchina ed osserva il muoversi dell'erba, vede gli insetti che si muovono e mille altre cose indefinibili? Poi magari vai (2° persona di comodo) a fare una gita ed in qualsiasi prato, se non sei preso dalla griglia, dal pallone, o dalla radiolina con la partita...... boom... ti svegli, ti senti vivo ed osservi....
Quello stimolo potresti averlo anche sotto casa, però evidentemente a te non basta, come non basta a chi cerca la droga o chissà quale altre cose nella speranza di sentirsi vivo.

Come non fermarsi? Io vedo solo due possibilità (con le inevitabili infinite sfumature tra queste), che tu goccia dopo goccia riesci a riempirti di "attenzione" o che qualcuno ti scuota continuamente.
In una scala da dormiveglia a sveglio tanto più si va verso il "sveglio" proporzionalmente tanto più si ha a disposizione attenzione propria e serve sempre meno qualcuno che scuote.
Il problema è essere onesti con se stessi e capire in che punto si è e cercare di prendere tutto quello che passa il convento della vita.
C'è anche da dire che in quei bei momenti (es il prato non abituale dell'esempio sopra) di breve intenso risveglio, i giapponesi li chiamano satori, non riusciamo ad afferrare la Magnificenza entro un certo limite (altrimenti non sarebbe un momento, ma vivremmo in quello stato d'essere) e per effetto del pendolo ritorniamo nel buio profondo.... poi visto che il buio fa paura iniziamo a frenare e anche se spesso non andiamo a fondo completamente, ci stiamo più del necessario o comunque più di quanto torniamo alla luce.
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