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Originalmente inviato da stella
Il problema sta nel capire quale tipo di visione ho, se ho la benda sugli occhi, (qualcuno dice le fette di salame...), e in base a quale criterio lo posso stabilire, visto che ci si può fidare solo dei propri occhi, ma se l'occhio dovesse ingannarci, il che equivale a essere ciechi fra i ciechi, come facciamo a capire chi vede meglio di noi ?
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Ecco, questo mi pare un grosso problema...però di contro c'è anche da evidenziare che si fa spesso fatica, da parte di tutti, ad abbandonare o anche rivedere quel che si è consolidato fino a quel momento.
Quindi, secondo me, il sapere, il conoscere, che tipo di visione ho è funzionale alla circostanza per cui,
conscio che le certezze e le visioni possono cambiare, devo ammettere a me stesso quando, effettivamente, c'è qualcosa che posso vedere in modo diverso da altro punto di vista ma che ho evitato di fare per il " semplice" fatto che non voglio abbandonare la visione a cui sono abituato.
Sarebbe come perdere un punto di riferimento, no?
Umiltà, forse?