Citazione:
Originalmente inviato da Astolfo
Per il Dalai Lama si possono fermare le cure quando non c'e' piu' la possibilita' di recuperare la coscienza e le funzioni mentali del paziente. Intervistato dal Tg5 sul caso di Eluana Englaro, il leader spirituale tibetano ha affermato che "se c'e' l'effettiva possibilita' di recuperare col tempo la coscienza e le funzioni mentali, allora bisogna andare avanti". "Se invece si tratta soltanto di mantenere in vita un corpo allora no, ma e' un caso eccezionale", ha precisato. Il Dalai Lama ha spiegato che "nel buddismo se un uomo contrae una malattia incurabile puo' ricorrere a una pratica che consente alla coscienza di abbandonare il corpo" ma, ha aggiunto, "se lo fa anche quando si puo' guarire parliamo di suicidio".
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Ciao Astolfo...
Però nelle pratiche tibetane, come accennava Uno per quelle indiane, l'uomo è capace da se di abbandonare il corpo anche prima che non possa più annunciarlo al mondo.
Rimane comunque una scelta del singolo manifestata e non un'imposizione esterna.
Il Dalai Lama preserva la vita di un verme, di un bruco, di un insetto, figurati quella dell'uomo.
Ho sentito l'intervista anche io e credo che l'abbiano montata. So che sembra che porto acqua al mio mulino ma avendolo sentito parlare altre volte della vita non credo che sia d'accordo con l'interruzione dell'alimentazione o di altro. Perchè associando il discorso dell'intervista all'umanità del padre spirituale tibetano, inconsciamente si associa Eluana all'autorizzazione del Dalai Lama... non è così. Dire che non c'è la coscienza nel corpo equivale a dire quello che diceva Uno più sopra della vera morte, quando davvero si spegne la vita, e i macchinari non fanno più niente. Questo caso no va accertato, è certo di per se. Non c'è niente da discutere è evidente.
Volevo porre un certo risalto al condizionamento dell'ingormazione e non farti una critica.
p.s.
Ben tornato