Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Quindi paga il doppio. Ma non solo... chi si vendica pur sapendo che la cosa gli si ritorce contro il doppio e che una fossa è per lui, ne consegue che è posseduto da un sentimento autodistruttivo che agisce per conto suo... insomma è invaso dalla propria ombra, posseduto appunto.
Lo diceva già Daf in altri termini... è l'isitinto di conservazione che mi salva... beh in effetti, quando la mente è posseduta, averne di istinti...
In ogni caso, se non si riesce a fermare la mente significa che troppe volte la si è lasciata amplificare quello per cui godeva, si è coltivato per benino il desiderio di vendetta. Certo che i desideri non van repressi, come nulla va represso, ma se un desiderio non ci piace possiamo ben non coltivarlo, in modo che non dia frutti. se l'abbiamo coltivato evidentemente i suoi frutti ci piacciono. Il rendersene conto potrebbe porre un minimo di distanza iniziale dal meccanismo e, reggendone la tensione, produrre una possibilità di lavorarci sopra.
|
la vendetta può essere paragonata alla giustizia? quando qualcuno reca danno o offende in qualsiasi modo la nostra persona, vedo normale ricorrere alla giustizia, mettere in pari le situazioni spiacevoli o con la legge o con quant'altro è necessario per difendermi, questo comportamento può essere paragonato alla vendetta?