Citazione:
Originalmente inviato da Kael
A quanto ne so, in Italia vige una legge per cui ai parenti spetta per forza una parte d'eredità, anche se la volontà del testatore è di lasciare tutto a terzi.
Volevo dunque chiedere quanta validità ha un testamento senza atto notarile, solo con la propria firma a penna, e a quale scenario si può andare incontro nel caso che alla morte i parenti impugnino il testamento e pretendano la loro parte anche se l'eredità è assegnata interamente ad un altro.
Grazie
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E' il nostro codice civile a disciplinare le successioni e il testamento , come atto sempre revocabile con il quale taluno dispone , per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte o di parte delle proprie sostanze .Tra i testamenti ordinari c'è quello olografo , testamento
redatto(scritto in ogni sua parte di pugno dal testatore)
, datato ( giorno mese e anno o equipollente Natale 2008 )
e sottoscritto dal testatore.
Nel nostro sistema , come ha già detto Nike , vi sono alcuni soggetti detti legittimari , ai quali la legge attribuisce un diritto intangibile ad una quota di patrimonio , e ciò indipendentemente dalle disposizioni e quindi dalla volontà del testatore .L'esistenza della categoria dei legittimari ( coniuge figli e ascendenti) va ricercata in quella difesa del superiore interesse della famiglia come ho già detto più su , si vuole cioè
assicurare , ai più stretti congiunti ,una porzione di patrimonio ereditario dopo la morte del titolare e questa quota si chiama quota di legittima o riserva.
Per assicurare ai legittimatri questa "legittima" la legge limita il diritto di disporre del testatore , correggendo o neutralizzando l'effetto non solo delle disposizioni contenute nel suo testamento , ma anche delle donazioni fatte in vita .
Quindi se per testamento lascio tutto a te e nulla a mio marito
(e oggi gli starebbe pure bene
) avrei operato una lesione della legittima e quindi mio marito agirà in giudizio con l'azione di riduzione diretta ad ottenere la reintegrazione della lesione che ha subito .