Dunque, ti chiedo pazienza perchè se rispondo dentro al tuo post punto per punto al capo minimo minimo viene l'acidità di stomaco per sistemare il tutto
quindi lo farò qui sotto cercando di dire tutto in ordine (huahahhaha e già a dir così...)
poi, essenziale, non è che ho la verità in tasca e me la tengo stretta, scrivo e cancello quello che scrivo in continuazione perchè in continuazione mi contraddico da sola...figurati...ma è l'unico modo che conosco per tentare di capirci qualcosa.
(mi son parac..abbastanza?
)
E' vero che se non ci pensavo io col cavolo che ci pensava la vita, e credo che sia un pò così per tutto, anche se ti ritrovi i genitori più premurosi del mondo se non ci vuoi metter del tuo non ne tiri fuori niente (resta cmq che se ci metti del tuo la vita aiuta..)
Ti ricordo inoltre che non ti ho mai contestato sul fatto che sia dannoso tenere per lungo tempo i figli in casa (anche perchè nessuno di noi tre fratelli c'è rimasto e stesso dicasi per genitori e zii e pure ex marito per cui in teoria io avrei in mano la dimostrazione della fallibilità del tuo teorema...)
Quello che volevo sottolineare è proprio questo e cioè che io sono figlia della teoria "ma lascia che si arrangi" e se in una situazione accettabile (genitori cresciuti, adulti, o perlomeno quai adulti) questa cosa ha un senso se sei figlia di genitori con irrisolti affettivi pesanti capita che ti ritrovi per strada con i loro irrisolti (tipo ti dico di andare ma ti faccio capire che devi restare)e il senso di abbandono. Se poi capita che non ti allontani con uno stacco netto ma rimani in bilico sul dirupo della dipendenza dai tuoi ecco che sei solo ma mai solo perchè quel cordone elastico che ti lega ai tuoi (e viceversa) fà da elastico e ti allontana e risbatte allo stesso punto.
Insomma una cosa è lasciare che i figli vadano per la loro strada al momento in cui sono pronti, un'altra è allontanarli o costringerli ad allontanarsi per reazione tua o loro senza che ci siano i presupposti giusti.
Il sentirsi rifiutati da un genitore è uno shock tanto grande da diventare inaccettabile e viene meravigliosamente mimetizzato dalla mente che poi si sfoga in nevrosi.
Ora, io i presupposti per essere un buon genitore non li avevo e non li ho, stà di fatto che genitore è quanto sono e mi devo adoperare per cercare di farlo nel migliore dei modi provocando il minore dei mali (scusa il gioco di parole)
E' quasi certo che quello che è davvero importante lo acquisiranno da altri ma vorrei che in quel momento, almeno per un solo argomento, riuscissero a pensare "ah ecco perchè mamma diceva così"
Se devono vivere il distacco, l'allontanamento (e DEVE accadere) vorrei che un giorno potessero guardare indietro e non sentire quel senso di mancanza che sento io ma che capissero che ciò che è stato fatto era per assecondare il flusso della loro vita. (e qui torna quel "meglio per loro" di cui abbiamo parlato altrove)
E se anche sono stata manchevole vorrei che rimanesse perlomeno traccia del mio desiderio di sistemare le cose e non la pacifica indifferenza e ostinatezza nei comportamenti che invece c'è nella mia famiglia
Per la frase che ho nerettato invece nike direi che non sono proprio daccordo, sei sicuro di esserti visto i tg ultimamente?
scherzi a parte essere costretti ad imparare non significa sostanzialmente crescere ma piuttosto imparare a sopravvivere, no?
ps
buona parte dei bimbi delle mia amiche polacche o moldave prendono l'autobus da soli già dalla seconda elementare, saranno più autonomi di sicuro ma ne conosco bene un paio e questo non li rende più felici.
Essere costretti a diventare autonomi e arrivare ad essere autonomi secondo me sono due cose diverse
mamma che papiro scusate