Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Voglio solo ricordarvi una cosa: se è vero come stiamo dicendo qui che l'ambiente (e quindi soprattutto fino ad una certa età la famiglia per la maggior parte) ci forma e condiziona abbiamo anche qualcosa di innato, quel qualcosa che è ben evidente da piccolissimi e che poi viene subito sepolto da quintali di impressioni che il corpo non è ancora in grado di metabolizzare.
Quindi anche per ciò che riguarda il discorso, preferito o spreferito che sia rimarrà colpito da questa condizione fin tanto (e se) che riuscirà a metabolizzare la mole di impressioni ricevute fin dalla nascita e a riscorgere almeno la propria essenza.
Senza queste due minime condizioni sarà come un oggetto nella catena di montaggio di una fabbrica, "seguirà" il rullo, in realtà il rullo lo trasporterà. Guardandosi intorno, non riuscendo a vedere il rullo, crederà di avere un'autonomia, un'individualità etc... in realtà il guardarsi intorno gli impedirà di prendere coscienza di chi è.
Da questo punto di vista preferiti e spreferiti sono uguali, non cambia nulla.
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Ma allora la mia perplessita' che tutto il male che accade allo spreferito possa essere necessariamente collegato agli errori dei genitori e' legittima .
Tu piu' su parlavi di tara inevitabile , ma forse non e' cosi' forse lo spreferito ci mette del suo .
Come in tutte le cose una difficolta' ti puo ' far crescere o affossare .
Non credo dunque che , salvo casi gravi , quella dei genitori sia una gran colpa .
La vita e' come ''a livella '' di De filippo (non la De Filippi di cui abbiamo piene la...tasche) mette tutti sullo stesso piano preferiti e spreferiti .
Anzi evitare che ''a livella '' cioe' la vita faccia quello che deve e' la vera colpa dei genitori .
Non e' cosi'?
PS a livella era la morte per De Filippo ma anche la vita ha la stessa funzione mi pare e questo ci sta nel vedere il doppio in tutte le cose .........senza aver bevuto!