Fa di nuovo capolino l'idea che non scegliamo mai davvero perchè per poterlo fare con coscienza dovremmo essere capaci di vedere il maggior numero di possibilità possibili da ogni scelta che facciamo e quindi consapevolmente rinunciare definitivamente a ciò che escludiamo.
Ne viene che maggiore è il raggio di vedute che abbiamo intorno all'oggetto della scelta e maggiore consapevolezza c'è.
E' necessario allargare le vedute... si ma come? Non so, forse dovremmo cercare di pensare come un elaboratore elettrronico, che poi è stato ideato per ampliare al massimo le potenzialità del cervello umano, metterci li con il famoso foglio del "pro e contro" e tirare fuori tutte le cose che vengono.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
Ultima modifica di Sole : 04-03-2009 alle ore 12.13.33.
Motivo: non ho letto Gibbi
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