Citazione:
Originalmente inviato da Ray
C'è anche un altro modo di vedere la cosa (io però approfondirei la faccenda del "nel mondo ma non del mondo") ed è riassumibile con il proverbiale "nemo propheta in patria", traslando un po'.
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Essere nel mondo ma non del mondo significa che pur essendo in questo mondo (che nei vangeli viene definito tenebre: infatti Cristo è la luce del mondo) chi accoglie questa luce non è più di questo mondo pur continuando a starci.
Quindi non segue la mentalità del mondo e per questo il mondo non lo accoglie.
Il fatto che nessuno è profeta in patria significa che si è meglio accolti da altra gente che potrebbe essere considerata estranea che non in "casa"propria, forse per il fatto che non essendo in troppa confidenza e c'è un certo distacco che fa vedere le cose da un'ottica imparziale, si coglie meglio il messaggio.
Essendo nel mondo ma non del mondo è come se ci fosse un distacco da questo mondo e quindi non legati dai legami di questo mondo si è più liberi, avendo superato certe dinamiche che limitano e che presuppongono dei fini materiali, così non si aduleranno le persone importanti ma ci si intratterà più volentieri con persone umili e timorate di Dio, e invece di entrare in familiarità con qualcuno in particolare, (qui si dice "alcuna donna") si suggerisce di raccomandare a Dio tutte le donne buone, ma qui ci starebbe meglio tutte senza distinzioni e stessa cosa per gli uomini, quindi in questo modo si può "amare" più persone che non con rapporti confidenziali.
In pratica questo fa si che si possa essere uguali e imparziali con tutti pur non essendo di nessuno, avendo appunto superato la mentalità di questo mondo.