Discussione: La Volontà
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Vecchio 24-04-2009, 15.53.00   #29
Ray
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Anche la volontà dell'io è importante però, non dimentichiamolo.
Se non rafforziamo quest'ultima non potremmo mai entrare in contatto con quella del Se.
Lo so che è un paradosso perchè sto implicitamente affermando che io piccolo uomo devo volere non mettermi più al centro del mondo per poter entrare in contatto con il Se.
Però se siete capaci di nuotare provate a decidere di non farlo sull'acqua alta finchè le forze non vi abbandonano, o meglio decidete di andare sul fondo a liberare un bambino sapendo che lui si salverà ma voi potreste non riuscire a tornare su. In teoria basterebbe non nuotare, dovrebbe essere più facile che cercare di tenersi a galla. Invece no.
L'io deve volere perchè l'Uomo possa Volere.

Sento il pensiero di Grii che dice: " e come si fa a volere, che significa?"

Intanto avendo pazienza , che qualcuno espanderà il discorso.
Citazione:
Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Come te e Sole non ho capito bene
Però quando Uno nell'esempio dice che .."provate a decidere di non farlo sull'acqua alta finchè le forze non vi abbandonano.." a me viene in mente subito che se stò ferma in un certo modo nell'acqua non affondo, galleggio...come si fà a non nuotare con tutte le proprie forze?

Per la parte che riguarda il bambino invece credo che potrei farlo solo se spegnessi il cervello, lasciando agire l'istinto e quindi andando giù senza pensare al dopo..ci vedo una sorta di abbandono in questo, la decisione e l'azione e basta..ma bon..mi metto in coda per i lumi
Eh Daf, non so se l'istinto te lo lascierebbe fare... io credo che per salvare il bambino si debba agire contro l'istinto.

In pratica abbiamo tre volontà: quella maiuscola (del Se) alla quale ci possiamo connettere solo quando quella minuscola (dell'io) è forte abbastanza da vincere la natura inferiore... ossia quando è o sa essere più forte degli istinti e della meccanicità.
La volontà meccanica, la terza che finora non abbiamo considerato tale (magari giustamente, chiamarla volontà non lo trovo corretto, ma è per capirsi), è quella che ci spinge in determinate direzioni che sono direzioni date dalla natura inferiore (sopravvivenza, riproduzione, sazietà, non dolore, linea di minor resistenza eccetera). Queste direzioni, questi istinti, sono indispensabili anche all Se, dato che altrimenti non avrebbe possibilità di connettersi, e dunque sono molto forti.

La volontà dell'io è quella che possiamo sviluppare, e paradossalmente dobbiamo svilupparla al punto da renderla capace di voler "morire", farsi da parte e lasciare la briglia al Se. Per lasciarsi andare a fondo a salvare il bambino si deve lottare contro l'istinto di sopravvivenza... la volontà dell'io deve essere ben forte. Come doveva esserlo quella di Gesù per lasciarsi ammazzare a quel modo per salvare noi.

Come si sviluppa? Un modo forse lo apprendiamo da un famoso aforisma (c'è pure il tread, sono quasi sicuro): il leone usa tutta la sua forza anche per uccidere un coniglio.

Ossia imparando ad usare tutta l'energia di cui siamo capaci per fare ogni cosa che abbiamo deciso di fare, non misurarla a seconda della facilità. Ossia, quando l'io decide, anche di non mangiare quel gelato che glli fa gola, dovrebbe incanalare nella direzione tutta la forza che userebbe per salvare il bambino.
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