Discussione: Essere onesti
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Vecchio 12-05-2009, 23.19.07   #1
Ray
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Predefinito Essere onesti

Essere onesti è una grande fatica.

Corrisponde, se lo si vede, a stare centrati e quindi a stare svegli. La tentazione di approfittare delle situazioni per ottenere dei vantaggi non leciti è sempre dietro l'angolo. A volte anche davanti... e sono quelle volte che agisce per conto suo e produce azioni non limpide.

Trovo estremamente difficile agire sempre rettamente. Sarò io forse, ma c'è qualcosa di radicato, sempre presente, che è lì pronto ad allungare la mano a arraffare.

Non sto facendo un discorso morale, non sto cercando qui un'etica, nè mi interessa esplorare in tutti i suoi dettagli l'onestà. Questo lo si può fare in altra sezione. Ce l'ho già un'etica... altrimenti non starei lì a confrontare le mie azioni con dei parametri di riferimento che conosco si e no ma che sento distintamente, per trovare a volte che le mie azioni non sono conformi a questi parametri... ossia non sono conformi a me.

L'attaccamento al vantaggio personale ha prodotto una parte di me, che per altro non è neppure inconscia, che è programmata per sfruttare el situazioni in modo da trarre, se può, qualcosa che non gli spetta ma gli fa comodo.
Questa parte riesce a sopravvivere, prosperare ed agire, anche in mezzo ad una serie di restringimenti, dettami etici coi quali non vengo a patti. Ad esempio, uno di questi, è fare del male agli altri (chiaramente parliamo di rendersene conto, altrimenti son favole).
Quel che intendo è che, nonostante i parametri di restringimento delle azioni, questa parte (che poi è un'emanazione evoluta del coccodrillo che aspetta la polpetta) riesce ad agire e comportarsi in maniera disonesta pur rispettandoli.
Se ne deduce chiaramente la scarsa validità di questi parametri... anche se su questo punto non sono del tutto certo, ma bon.

In pratica succede che a volte mi comporto in modo lecito per questi parametri, ma poi, di fronte all'esame di coscienza, mi accorgo di non essermi comportato in modo lecito. Lecito per me. Insomma che ho imbrogliato. Ci sono mille modi di imbrogliare rispettando la "legge".

E' un po' che cerco di lavorare su questa cosa, da troppo poco per riuscire già a fare un discorso coerente, quindi mi limito per adesso a queste poche riflessioni, con l'intenzione di tornarci su man mano che esploro.

Aggiungo solo che il discorso vale anche con l'essere onesti con se stessi... ci sono ambiti che lascio troppo laschi e forse è giunto il tempo per il quale questa lassezza mi sta stretta (sembra un paradosso).

D'altra parte, quando mi raffiguro un comportamento sempre perfettamente retto e onesto, in linea con ciò che mi riesce di capire e pensare, lo trovo estremamente difficile e faticoso. Mi raffiguro come si dovrebbe essere e mi dico ufff, maròòò... ma mi sa che non c'è scampo. Eppure viviamo sempre di compromessi, anche se man mano li riduciamo, sempre di compromessi si tratta.

Vabbeh, non pretendo che si capisca granchè, ci tornerò più avanti spero con più lucidità.
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