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Originalmente inviato da luke
In effetti sento anche io persone di una certa età che parlano dei maestri di 50 anni fa ad esempio, quasi con venerazione o comunque con un aura di rispetto:"a me insegnava il maestro tizio" "eh, io andavo con il maestro caio che le cose o le sapevi bene o erano dolori" ecc; oggi molti maestri sono ragazzotti appena usciti dall'università che si barcamenano tra una supplenza, un concorsetto ecc, in attesa di qualcosa di meglio.
Ora io non so quale siano i programmi ed i metodi di studio delle elementari o delle medie, vedo però la grande differenza di preparazione tra chi esce adesso dalle superiori o dall'università (anche con buoni voti) ed uno come me che si è laureato con il veccho ordinamento(sia per le superiori sia per l'univeristà) solo 5 anni fa. Allo stesso modo io so molte meno cose e , tranne che per un paio di professori, sono stato spinto a ragionare molto meno di uno che andava a scuola negli anni sessanta o settanta ad esempio.
A casa di un parente ho ritrovato, ad esempio, libri universitari di decenni fa, e gli esercizi erano molto più complicati di quelli che facevo io nella stessa materia: figuriamoci rispetto ai testi attuali, sui quali si studia per superare esami fatti tipo quiz televisivo, con una crocetta da mettere sulla risposta esatta...
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Alla base c'è l'insegnamento scadente in quanto i professori sono meno preparati tanto che è usuale trovare errori di grammatica un tempo di elementare conoscenza al punto che la lingua italiana si è quasi trasformata.
In effetti la trasformazione di una lingua è determinata proprio dalla ignoranza di chi la usa, se continueremo ad usare l'acca in modo sbagliato e a fare altri errori comuni, si arriverà al punto che la regola si perderà e diventerà normale quello che per anni è stato considerato errore gravissimo!
Mi è capitato di trovare errori di grammatica nei libri, in televisione ed anche in volantini politici che magari parlano di riforma della scuola e della cultura
Del resto se la categoria degli insegnanti è stata presa a calci non si può pensare che menti aperte, studiose, dedite al loro lavoro come ad una vocazione, continuassero a restare vincolate nell'ambito della scuola italiana, i più hanno scelto altre soluzioni di lavoro e quelli che sono restati, seppur bravi alcuni, hanno perso l'entusiasmo sufficiente per dare qualcosa agli alunni, anche perchè oberati da test...valutazioni schematiche...e burocrazia di ogni tipo!