Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Questo è certamente vero per alcuni, forse molti, ma non per tutti. E soprattutto non è questo il senso degli insegnamenti spirituali delle varie tradizioni. Consegnarsi ad un guru, o a un maestro, dovrebbe essere (sottolineo dovrebbe) esattamente il contrario di quello che descrivi... il maestro in quanto tale dovrebbe conoscerti meglio di quanto tu stesso puoi e dovrebbe spingerti proprio a pensare con la tua testa, a sentire per davvero (e non a sentire ciò che le influenze esterne e se vuoi sociali ti spingono a sentire) e a non lasciare che alcuno si sostituisca a te. Insomma dovrebbe mostrarti la via dell'individualità, della libertà dai condizionamenti, e non interferire con le tue scelte. La resa al maestro dovrebbe aiutare l'adepto a non uscire dalla via.
Rapportando il tutto in un piano più basso, strettamente psicologico, corrisponde alla proiezione del se nei confronti dell'analista.
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Riflettevo poco fa sulla superficialità di ciò che ho detto riguardo alla relazione di maestro-allievo. Probabilmente la mia testa si era popolata delle immagini di falsi maestri e di persone che purtroppo ad essi si consegnano rinunciando alla propria unicità. Felice che tu abbia puntualmente ampliato e corretto un mio pensiero fallato, monco, o forse semplicemente un po' sbrigativo. Inoltre, volevo chiederti cosa significa (rapporto analista e "discepolo") la proiezione del se nei confronti dell'analista. Ciao!