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Originalmente inviato da Uno
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insomma c'è un punto in cui la morte ti arriva addosso in pieno (intendo non quando è il momento di "andare"), con tutta la sua forza e li puoi far finta di non vederla oppure respirarla. Per dirla bene non è un solo momento, le circostanze della vita ti ci mettono di fronte diverse volte.
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Intendi con la morte delle persone che mi sono vicine? E' in questo modo che la morte mi arriva addosso? o altro?
Da bambina a me è stata preclusa la possibilità di avvicinarmi alla morte, i miei non mi dicevano quando moriva qualcuno della mia famiglia lo venivo a sapere solo dopo, a volte per vie traverse.. credo fosse un modo distorto di protezione, o più facilmente non sapevano come affrontare la cosa con me,
e quando ero ragazzina non mi permettevano di vedere i "miei" morti all'obitorio, non ho mai avuto la possibilità fino ad ora di rendermi conto come sia un corpo senza vita ad esempio.. e fino a poco tempo fa era un tabù anche parlare di morte per me, insomma la negazione assoluta.
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Originalmente inviato da Uno
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Io direi di no, prima si prende coscienza che la vita non è solo quello che comunemente sembra (non "l'oltre" per prevenire un'obiezione di Ray ) poi che non è infinita (cioè che si muore) e poi il resto......
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Scusami, salto i passaggi secondo il mio soggettivo,
farò attenzione.
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Il piombo è già la morte, l'oro è la vita nuova
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Ecco io pensavo che metaforicamente rappresentasse la trasformazione dell'uomo in Uomo, invece devo avere un caos in mente su questo.. ci torno più avanti..
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No la morte fisica la sperimentano tutti, volenti o no che ne abbiano paura o meno, forse tu intendevi la morte iniziatica.
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Anche qui ho fatto confusione, sì intendevo la morte iniziatica, che fantasiosamente, immagino come l'equivalente della morte fisica, immaginavo che l'esperienza fosse uguale solo che in quel caso si "torna" , mentre con la morte fisica vera e propria no.