A livello storico-filosofico la cosa è molto più lontana nel tempo rispetto ai Greci. Molte delle culture che noi vediamo come deiste studiate a fondo (per esempio vedendo la corrispondenza dei-archetipi) rivelano un pensiero ben più profondo che una semplice idolatria.
Ma io parlando di uomo pensavo più al singolo che alle correnti filosofiche.
Nell'uomo come, quando e perchè nasce l'idea dell'assoluto, se nasce (perchè mica è detto che nasca in tutti)?
Ci sono due possibilità (principali):
Il bisogno di punti di riferimento permanenti ed immutabili, anche se questi riferimenti sono inafferrabili (alla ragione, ma pure alla percezione) riescono comunque a soddisfare almeno in parte questo bisogno.
La noia di ciò che pur mutando in continuazione non riesce a soddisfare il bisogno di pienezza/tutto dell'uomo.
In realtà se osserviamo bene, questi due punti sono la stessa situazione da due viste diverse.
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