Originalmente inviato da Papi
Lo chiamato lo sciamano dell'arte e si dice che, precipitato, nel corso della guerra, nel 1943, in Russia, sia stato salvato dai tartari che lo curarono avvolgendolo nel feltro e nel grasso, regalandogli una nuova vita; a questo episodio si collega l'uso dei materiali che impiega nella sua arte, feltro e grasso, energia, calore, grembo materno, materia caotica, plasmabile, soggetta alla trasformazione a contatto con l'energia.
A me piace perchè trovo il linguaggio della Tradizione, che Beuys conosce perchè sue fonti sono i Rosacroce, Goethe, Leonardo, e ceh cerca di esprimere nella sua arte..a lui poco importa dell'aspetto estetico..come un novello alchimista usa l'arte come strumento per la trasmutazione della materia, come nella sua "sedia", dove la sedia è il corpo, che attraverso il cibo e la sessualità cra il nutrimento per far prolificare la vita vera.
Mi ricorda Dalì, che sulla sedia di "6 apparizioni di Lenin su un pianoforte", mette le ciliegie, simbolo della ricerca interiore, del V.I.T.R.I.O.L. alchemico.
Cerca l'unità, l'energia che pervade tutto l'universo e cui dà forma creando una Pompa di miele, un'installazione con tubi che fanno circolare tutto attorno al museo un fluido dorato.
Racconta la trasformazione, la perenne metamorfosi che richiede acqua e calore, e allora realizza una vasca da neonato incerottata con al centro un pezzo di grasso.
Le sue "slitte" hanno un rotolo di feltro, un blocco di grasso ed una lampada, le sue "pietre-grembi" custodiscono feltro ed argilla, la scintilla cutodita nel nostro animo che attende di essere risvegliata
Nella opera "infiltrazione omogenea per pianoforte a coda" avvolge il piano con il feltro, vi pone una croce rossa di salvezza e anelito all'assoluto, e in quel crogiuolo, ovattato, nel silenzio, nel raccoglimento interiore, si prepara ad ascoltare la musica delle sfere..
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