Per quanto riguarda il tasso variabile, il discorso dipende anche da altri fattori, quale durata del mutuo e capacità di risparmio della famiglia/persona che lo accende.
Secondo me avrebbe senso fare tasso variabile se la durata del mutuo è relativamente breve (max 15 anni, meglio 10) poichè la variazione della rata risente meno della variazione del tasso sottostante.
Un'altra strategia potrebbe essere quella di scegliere un mutuo con scadenza 20-25 anni in modo da avere delle rate abbastanza leggere (rispetto al fisso o a mutui a scadenze minori) permettendo così alla famiglia di mettere da parte dei soldi. Soldi che dovranno essere utilizzati di anno in anno per estinguere una parte del mutuo. Così facendo la rata mensile diminuirà , instaurando così un "circuito virtuoso" così che alla fine si riuscirà ad estinguere il mutuo prima della naturale scadenza, risparmiando moltissimo sugli interessi.
Se non esistono queste condizioni, sempre secondo me, si stà facendo il passo più lungo della gamba.
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