Discussione: incubi da sveglia
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Vecchio 10-09-2009, 23.48.24   #1
dafne
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Predefinito incubi da sveglia

Stasera sono elucubrotica, questo post è altamente pessimista e deleterio per il buonumore..avvisati, mezzi salvati

Da qualche giorno una mamma con cui ho stretto amicizia (nel senso più ampio del termine) mi stà rovesciando addosso tutti i suoi problemi familiari.

All'inizio le stavo dietro; la sua situazione col figlio per certi frangenti assomigliava a quella che ho vissuto e stò vivendo con i miei, ho cercato di passarle quel briciolino di esperienza che ho fatto, ho cercato di farle vedere le cose da un'angolazione leggermente diversa..eh bon..già è stato brutto accorgersi che di quello che dicevo ascoltava solo un briciolino (la parte che la sosteneva nell'autoflagellarsi in pratica ) poi ho visto che voleva solo sfogare,arrivando al punto che la mia opionione non le interssava per niente, riprendendo il discorso dall'esatto preciso punto se l'interrompevo.

Ho visto una persona sofferente, massacrata dal dolore anche fisicamente. Ma non ha alcun desiderio di risolvere o cambiare, vuole solo sentirsi dire che ha ragione.



Io pure.
Lo schiaffo che ho preso guardandola, estraniandomi per un qualche minuto, osservandola come parlava e agiva col figlio.... ..ero lì e mi guardavo, mi vedevo in lei, riconoscevo alcuni atteggiamenti e la mia mente si è come scossa. Mi ha distratto, mi ha spostato. Anche ora se ci penso ho una sorta di repulsione, come il magnete messo al contrario, presente? Ecco, mi sbalza via.

Adesso ogni tanto mentre esplodo io me ne accorgo, penso a lei, all'effetto che ha fatto a me vederla arrabbiata, al suono delle parole che uscivano dalla sua bocca invece che dalla mia. Perchè io non mi sento mai?

E poi mi viene in mente l'anziano signore con cui ho parlato stasera, quello con cui starò tutto domani, alla fiumana di sensazioni che cercavano di salire, al desiderio folle di scappare via, di dire che avevo un impegno improvviso, che non ce la facevo.

Adesso comprendo la frase "procreiamo per la necessità di proseguire la specie", la capisco nel senso non di mantenere viva la specie ma noi stessi.
Guardavo quell'uomo e vedevo la vecchiaia, il decadimento, il poco tempo. E' terribile, ci specchiamo (plurale maiestatis ) negli occhi degli altri, e i suoi non li voglio guardare.

Meglio i bambini, il loro avere avanti tutta la vita m'illude di essere così. Di poter sfuggire alla morte.
Perchè il modo ingegnosamente logico che ha scovato la mente di fuggire alla morte è farci dormire... se non vedo non sento, se non sento non mi accorgo. Se arriva la morte e io non lo so non soffro.
Per quello forse si dice che un istante prima di morire si vede tutta la propria vita, per un istante viviamo, il tempo di accorgerci di non aver vissuto. Ecco l'inferno.

Sono depressa? Eh probabile, ma lo sono sempre stata adesso almeno inizio a vederla meglio e (non è una battuta) a non volerla intorno.

Ciliegina sulla torta oggi al lago abbiamo incontrato un uomo che è stato compagno di mia madre per qualche anno, non molto tempo fà.
Personaggio che, avuto il mio numero, mi aveva mandato un paio di messaggi equivoci, che io avevo stroncato sul nascere.
Di nuovo.
Anche li, predispozione, caratteristica modificabile o condanna? Riuscirò a colmare quella lacuna che mi porta costantemente vicino a certe energie o potrò solo imparare a gestirle?

per ora smetto, ma temo che una volta scoperchiato il vaso ne avrò per molto...


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