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Vecchio 17-09-2009, 12.08.36   #198
nikelise
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Originalmente inviato da Edera Visualizza messaggio
Porto il mio punto di vista personale. Ero convinta che tradire in qualche modo facesse parte della natura umana, che quel tipo di forze fossero ingovernabili e che l'unica soluzione fosse risolversi la crisi interiormente anche a cosa già passata dal piano delle idee alla pratica, preservando così il partner. Credevo fosse molto più difficile tenerlo per sè che scaricare sulle spalle dell'altro il sacco di mattoni. E da un certo punto di vista è così... Il senso di colpa è un brutto rospo da tenere in pancia, molto pesante. Ma non mi piace più questa strada, mi sembra un pararsi il sedere in cui si mente a sè stessi e all'altro.
Ok, ci sentiremo sempre attratti da qualcuno al di fuori della coppia, incontreremo sempre qualcuno con qualche caratteristica che ci attira e ci fa pensare che forse con lui/lei sarebbe meglio, sarebbe diverso/a o semplicemente che in quel momento ci attizza mandando in circolo gli ormoni. Questa è la realtà, siamo fatti così e secondo me anche abbastanza schiavi della nostra biologia. Quindi la soluzione cos'è? Sono arrivata alla conclusione che la cosa saggia sia fare resistenza impedendo in tutti i modi che la cosa passi al concreto, bloccandola subito all'inizio. Se analizzo un attimo la cosa dall'esterno la minestra è sempre quella, almeno per me. Intravedo chissà cosa nella relazione esterna, ci proietto tutte le idee di perfezione e di ideale ma è un'illusione. Anche il sesso, voglio dire gira e mischia è sempre lo stesso. Dopo un pò di volte perde tutta l'attrazione che aveva prima di farne l'esperienza. Quindi, vista la nostra natura ballerina o si sceglie di rimanere da soli e di seguire il reparto emozionale/ormonale in tutto per tutto rendendo conto solo a noi stessi oppure si fa un atto di coraggio e si sceglie la vita a due, magari il matrimonio e la fedeltà che esso comporta. Secondo me se la gente si sposasse consapevole di quello che fa ci sarebbero molti meno matrimoni in giro, è un atto di coraggio immenso.
Non vedo vie di mezzo e mi rendo conto di essere abbastanza estrema, si tratti di fare una scelta il più possibile consapevole, guardando in faccia chi siamo, le nostre possibilità e scegliendo la via che siamo in grado di reggere.
E se si scegli la vita a due e ci troviamo come è probabile invischiati nell'interesse verso qualcuno al di fuori della coppia? O passa in fretta e siamo in grado di scavallare la cosa (anche fuggendone perchè no? Io la vedrei come un atto di volontà in questo caso) o bisogna mettere in discussione tutto.
Questo è quello a cui tendo ora idealmente (dico ora perchè prima ragionavo molto diversamente manco mi ponevo tanto il problema) poi la vita è tutt'altra cosa dagli ideali e io ho tutte le debolezze del mondo.
Questa e' una fuga ! Quella di cui parlavo sopra.
Poi, matrimonio o no , cosa cambia se convivi .
L'unica soluzione e' svelare l'inganno dell'illusione del divino incarnato .
Poi cambia tutto.
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