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Originalmente inviato da Edera
Porto il mio punto di vista personale. Ero convinta che tradire in qualche modo facesse parte della natura umana, che quel tipo di forze fossero ingovernabili e che l'unica soluzione fosse risolversi la crisi interiormente anche a cosa già passata dal piano delle idee alla pratica, preservando così il partner. Credevo fosse molto più difficile tenerlo per sè che scaricare sulle spalle dell'altro il sacco di mattoni. E da un certo punto di vista è così... Il senso di colpa è un brutto rospo da tenere in pancia, molto pesante. Ma non mi piace più questa strada, mi sembra un pararsi il sedere in cui si mente a sè stessi e all'altro.
Ok, ci sentiremo sempre attratti da qualcuno al di fuori della coppia, incontreremo sempre qualcuno con qualche caratteristica che ci attira e ci fa pensare che forse con lui/lei sarebbe meglio, sarebbe diverso/a o semplicemente che in quel momento ci attizza mandando in circolo gli ormoni. Questa è la realtà, siamo fatti così e secondo me anche abbastanza schiavi della nostra biologia. Quindi la soluzione cos'è? Sono arrivata alla conclusione che la cosa saggia sia fare resistenza impedendo in tutti i modi che la cosa passi al concreto, bloccandola subito all'inizio. Se analizzo un attimo la cosa dall'esterno la minestra è sempre quella, almeno per me. Intravedo chissà cosa nella relazione esterna, ci proietto tutte le idee di perfezione e di ideale ma è un'illusione. Anche il sesso, voglio dire gira e mischia è sempre lo stesso. Dopo un pò di volte perde tutta l'attrazione che aveva prima di farne l'esperienza. Quindi, vista la nostra natura ballerina o si sceglie di rimanere da soli e di seguire il reparto emozionale/ormonale in tutto per tutto rendendo conto solo a noi stessi oppure si fa un atto di coraggio e si sceglie la vita a due, magari il matrimonio e la fedeltà che esso comporta. Secondo me se la gente si sposasse consapevole di quello che fa ci sarebbero molti meno matrimoni in giro, è un atto di coraggio immenso.
Non vedo vie di mezzo e mi rendo conto di essere abbastanza estrema, si tratti di fare una scelta il più possibile consapevole, guardando in faccia chi siamo, le nostre possibilità e scegliendo la via che siamo in grado di reggere.
E se si scegli la vita a due e ci troviamo come è probabile invischiati nell'interesse verso qualcuno al di fuori della coppia? O passa in fretta e siamo in grado di scavallare la cosa (anche fuggendone perchè no? Io la vedrei come un atto di volontà in questo caso) o bisogna mettere in discussione tutto.
Questo è quello a cui tendo ora idealmente (dico ora perchè prima ragionavo molto diversamente manco mi ponevo tanto il problema) poi la vita è tutt'altra cosa dagli ideali e io ho tutte le debolezze del mondo.
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Questa e' una fuga ! Quella di cui parlavo sopra.
Poi, matrimonio o no , cosa cambia se convivi .
L'unica soluzione e' svelare l'inganno dell'illusione del divino incarnato .
Poi cambia tutto.