beh alla luce di quanto dici a questo punto provo a fare una sintesi di ciò che leggendo qui penso di aver compreso.
costruire una bolla, in cui si richiamano al suo interno tutte le parti di noi stessi, ermeticamente chiusa all'esterno (Quindi mi fa pensare a nessuna influenza esterna).
Grazie al fuoco sacro, lavoro interiore di putrefazione del "marcio" interiore.
con attenzione ad ogni minimo particolare per la trasformazione in "bianco"
Insomma, chiusi all'esterno da ogni influenza, lavoro personale di autoconoscenza e putrefazione di tutto il marcio che ci portiamo dietro.
Forse come dice Uno non finisce mai proprio perchè soprattutto all'inizio l'autoanalisi non è "massima" e via via che si avanza cmq ne rimane sempre un pò (sempre meno) da trasformare?
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