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Vecchio 09-10-2009, 07.19.53   #45
Ray
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Il quid in piu' credo sia l'aver vissuto con la stessa intensita' e con lo stesso significato la stessa esperienza .
Da quell'esperienza , dal quel particolare poi si passa al generale che e' a volte espresso dal simbolismo .
Il generale e il simbolismo sono la Conoscenza quella che non cambia mai.
Se si parla del generale cioe' del simbolismo senza un passaggio mentale attraverso il particolare gia' vissuto si parla di aria fritta .
Ma siccome come dice Uno non possiamo rivivere il particolare degli altri ma solo il nostro nel comunicare si e' trovato il modo attraverso il simbolismo di trasmettere il generale . Per questo chi sa parla in modo ermetico cioe' in modo allusivo al particolare e alle regole che lo governano in modo poco comprensibile.
La speranza e' che la persona con cui si parla abbia vissuto e soprattutto elaborato nello stesso modo le proprie esperienze per poter accedere al significato del simbolismo cioe' al generale .
Quando si parla in alchimia di opera al nero credo si alluda all'altro simbolo che e' l'ombra e alla sua integrazione .
Ma vi sono altri simbolismi che parlano della stessa cosa come la morte e rinascita ,la discesa aggli inferi e la risalita ecc.

PS spero sia cosi' altrimenti aspetto correzioni.

PROVOCAZIONE ma non tanto : l'ermetimo o il simbolismo e' allora necessario per trasferire la conoscenza ma parlare solo per simboli e' come partire dalla fine non dall'inizio di un processo di conoscenza ma se siamo gia' alla fine di quel processo che senso ha parlarne?
Beh, ma credo che non esista una fine di quel processo. Anche fosse però, la conoscenza, quale sia il grado di cui disponi, devi comunicarla, deve muoversi.

Il simbolismo è la mappa, la conoscenza il territorio. All'inizio disponiamo di queste mappe, fatte da altri, che per noi non vogliono dire nulla. Si, magari sul frontespizio c'è scritto che sono rappresentazioni del territorio, ma noi non abbiamo neanche esperienza che c'è un territorio (mettiamo di aver sempre vissuto in casa e che si parli di territorio esterno).
Poi magari facciamo esperienza, una minima, del fatto che il territorio c'è. Lì tutto cambia. L'esistenza di mappe non solo ha senso, ma è fonte di ardore per le possibilità che un'idea del genere fa intravedere. Purtroppo ben presto ci si accorge che anche se riusciamo a cavarne l'idea generale del territorio, non riusciamo a capire perchè sulla mappa ci sono tutti quei segni e cosa vogliono dire.
Ma se camminando sbattiamo la gamba contro un sasso che spunta dal terreno, e più tardi constatiamo che su una mappa c'è un segno che lo indica, ecco che i prossimi.... e se per caso sbatto o trovo un sasso sbucante non indicato dalla mappa che ho, prima o poi dovrò pubblicare una mappa aggiornata.
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