Discussione: Nascere con la camicia
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Vecchio 28-10-2009, 18.59.59   #29
stefano
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
E fintanto che non ci danno la chiave del paradiso come facciamo ad amare, dare tutti noi stessi etc?
Che sia giusto tendere a questo è palese, ma lo è altrettanto che nel frattempo sarà meglio farsi due conti (si fa per dire, intendo chiedersi come funzionano le cose) piuttosto che vivere nell'illusione di poter dare tutti se stessi tanto facilmente.

Mica so se quei 100 euro di quel lavoro che faccio a Tizio saranno proprio i 100 euro che userò per pagare la bolletta del telefono. Però quando capita Tizio devo usare la mia arte per fargli capire che potrò fargli un buon lavoro, che me lo faccia fare etc...
So che anche grazie a quei cento euro potrò pagare quella bolletta e/o altro. So che se ho due di quelle bollette devo fare almeno due di quei lavori etc...

Non è che posso stare sul lavoro per la serie chi se ne frega, faccio il meglio che posso e sono contento così senza curare le relazioni, poi mi arrabbio magari se non lavoro abbastanza.

Le relazioni, questa è la parola magica. Posso anche amare incondizionatamente stando isolato dentro una caverna, ma se non lo faccio mettendomi in relazione con la gente è una bella superbia altro che amore.
Chi si ritira in una caverna infatti lo fa per se stesso (serve a volte) non per gli altri.
Sappiamo anche che uno può essere in una caverna anche camminando e parlando con tutti.
non è assolutamente facile dare tutto se stessi incondizionatamente e farlo senza rimanere in una caverna.
comprendo tutto il tuo ragionamento e non posso che concordare.
prima ho detto ciò che sento io, la cosa verso cui tendo, il chiamiamolo metodo che per quel che riguarda me ho visto essere la cosa che più di tutte reputo migliore sino ad ora.
e che so anche quando non la raggiungo e non vi sosto.
ecco li vedo la mancanza, l'errore, li sta il mio pentimento (quando non sono lacrime di coccodrillo) derivante dal prendere coscienza della colpa (che nel 99% dei casi si lega a ego non incanalato, paure ecc. ecc.)
cerco di non rimanerne invischiato, di capirlo e nei miei limiti di andare oltre superando in piccola parte un qualcosa di me stesso.
non sempre ci riesco sia chiaro ma il quadro per quanto mi riguarda sento sia questo.

e assicuro che non è cosa facile da farsi, superare ogni volta se stessi.
spesso mi chiudo, e qui sbaglio.
a volte mi viene da piangere, mi sento inetto, incapace.
A volte mi danno per tutto questo, mi danno per non essere in grado di dare ciò che sento essere.
mi danno per la mia incapacità nel non riuscire a farlo costantemente, nel perdermi in distrazioni, nel cadere in errori banali, stupidi solo e unicamente per il mio ego capriccioso, infantile, non capace di darsi, timoroso, sapientino ecc. ecc.
nel cedere alle visioni altrui e nel ritrovarmi invischiato in esse pur sapendo che non sono quanto sento, che non sono quanto "dovrebbe essere" e che così cado, scendo di vibrazione e finisco inevitabilmente per ritrovarmi di nuovo in situazioni che non sento mie, che reputo sbagliate o cmq non complete.
perchè in cuor mio so cosa significa essere oltre tali cose e ricaderci fa sempre più male ogni volta che passa.
ma che posso farci?
così è il mio cammino, il mio percorso, la mia vita
se ne prendo atto e ad esso mi abbandono senza metterci di mezzo i piccoli io tutto semplicemente è.
se non lo faccio, pago dazio tutte le volte che succede.
Scusate questo O.T.
sono commosso.

Ultima modifica di stefano : 28-10-2009 alle ore 19.02.16.
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