Citazione:
Originalmente inviato da Elohim
E se invece la si intendesse: che quando ci sarebbe le resurrezione, "nella carne" - e quindi con la genetica (o la stessa scienza Et.) - gli ultimi, ossia quelli ancora vivi o da poco morti, sarebbero appunto i primi a beneficiare della scienza che permette di risorgere o di non morire?
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Messa così non mi sembra una cosa, in ogni caso, molto corretta, visto che ne andrebbero a beneficiare solo coloro che per caso si sono trovati a vivere in un'epoca piuttosto che in un'altra.
Ritengo più utile l'interpretazione di Uno, che credo si possa applicare non solo alla morte ma in ogni aspetto della vita: cercare di "entrare in partita" potendo esprimersi al massimo delle potenzialità, poter manifestare appieno quel che si è senza lasciare che interi segmenti di potenzialità vadano sprecati.