Dunque, per quanto riguarda l'impotenza sessuale ci sono le prospettive o di violentare (quindi imporre un controllo) o di piastrellarsi le pareti del fegato con pilloline blu (sottomissione)
Per quello che sopra ho scritto stato d'impotenza?
O spacchiamo tutto o ci sottomettiamo?
Stavo riflettendo anche sul fatto che se siamo impotenti significa che esite qualcuino che lo è (o qualcosa) altrimenti non sussisterebbe il paragone.
Se sono impotente di fronte alla prepotenza di mio marito significa che lui ha il potere e io no. Questo genera dipendenza, da ambo le parti. Nè bene nè male in ciascuna delle due visioni. Teoreticamente è impotente pure lui (per il discorso che chi è aggressivo è dall'altra parte della sottomissione ma è schiavo del meccanismo comunque).
Quindi?
C'è qualcosa, o più di qualcosa, che mi sfugge.
Cerco di andar per punti.
Reagiamo tutti in base alla stessa paura, quella di morire, che genera angoscia.
L'angoscia genera impotenza.
L'impotenza alimenta l'angoscia e produce situazioni di sottomissione o controllo ... anche se anche la sottomissione è una forma di controllo..
Si generano relazioni che giocano sulla tensione dell'abbandono, in varia misura, e la danza ricomincia..
Un giro continuo.
Pare che l'unica variabile per uscirne sia desiderare consapevolmente di stare soli, rinunciare a coltivare la sicurezza dei rapporti di dipendenza...rinunciare ai ciucci e alle copertine.
Rinunciare.
Trovando in sè la forza ovviamente altrimenti si schiatta davvero...
riuhm