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Vecchio 04-02-2010, 16.41.05   #8
RedWitch
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
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Innanzitutto si dovrebbe partire dal presupposto che lavorare è un dovere, quindi la scelta del cazzeggio non è contemplata. Altro presupposto è che si dovrebbe, con la propria attività, migliorare la società.........
Ogni lavoro teoricamente concorre al miglioramento della società, posto che si offra un prodotto o un servizio che è utile al suo buon andamento. I problemi che pero' vedo sono due, uno è il voler fare il meno possibile , quindi vivere il lavoro non come un dovere ma come un diritto acquisito (il posto è mio e guai a chi me lo tocca.. )e l'altro problema è l'interesse personale, che per carità ci deve essere (se voglio fare beneficenza non vado a lavorare, ma in qualche ente che ha bisogno), ma se non si ha nessuna intenzione di aiutare a fare girare meglio la società l'articolo che ha citato Filo perde di significato ..

Citazione:
Quindi la scelta dovrebbe porsi tra le cose di cui la società ha bisogno. Se, ad esempio, alla società oggi servono 3 medici e 10 spazzini e ci sono 5 medici disoccupati, due dovrebbero fare gli spazzini, almeno momentaneamente. Poi sarà la società che dovrebbe impegnarsi a rendere l'ambiente più possibile adatto alle manifestazioni dei cittadini.
Chiaro che quello dei medici e degli spazzini è un esempio banale e che le cose sono più complesse, ma volevo porre l'attenzione sull'atteggiamento.
Anche qui c'è un problema che avevamo già visto altrove... il non voler più svolgere determinate professioni, rende il mercato non equilibrato (poi ci lamentiamo di non trovare lavoro, ma vorrei vedere un medico che fa temporaneamente lo spazzino..). Siamo veramente disposti ad assolvere il lavoro come un dovere? Perchè a me sembra che lo pretendiamo come diritto per lo più...

pero' vorrei riportare l'attenzione sulla frase iniziale del thread:

Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Il lavoro non è un diritto, è un dovere, perfino per i ricchi, e paradossalmente i diritti, reali, li hai di nascita, i doveri devi cercarli (su questa frase ci possiamo fare un 3d)
Vorrei cercare di capire meglio la seconda parte della citazione, che il lavoro sia un dovere lo capisco, che ce ne arroghiamo il diritto anche, lo si puo' vedere tutti i giorni..
quel che non mi è chiaro è il discorso dei "diritti reali", perchè li abbiamo di nascita ? è una questione di eredità?
Anche i doveri, perchè devo cercarli? non è la vita stessa che mi mette di fronte ai miei doveri? (di moglie, di madre, di lavoratrice?), non capisco bene cosa significhi "cercare i doveri"

Ultima modifica di RedWitch : 04-02-2010 alle ore 16.42.03. Motivo: non ho ancora letto l'ultimo di Gris e Luke
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