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Vecchio 20-03-2010, 19.38.02   #47
Uno
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Originalmente inviato da webetina Visualizza messaggio
Mi riferivo anche a certe persone che hanno una energia incontenbile, geniali nelle battute, estrosi nel vestirsi, capaci di fare più cose con successo contemporaneamente, poi magari hanno eccessi di ansietà o di irracibilità che travolge anche gli altri, insomma le persone di cui uno direbbe questo tipo è un pò matto ma geniale!
In realtà queste persone hanno energia come tutti gli altri, forse anche meno a volte, soltanto non sanno direzionarla e non volendo a volte riescono bene in qualcosa dove ne dirigono in abbondanza.
Ma questo è già un comportamento attivo seppur involontario o incoscio, nel discorso di parla di una dinamica passiva più o meno volontaria o conscia.

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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Si tratta di follia con ritorno o senza ritorno questa e' la differenza mi pare .
Se intendi tra follia ed ispirazione (per esempio) no.
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Ma al di la' del termine ci sono dunque comportamenti che sono pescati , provengono , da quel territorio in cui la ragione non solo non puo' ma non deve albergare .

Si tratta di comportamenti non patologici ma non moderabili ; dunque la virtu' della temperanza e della moderazione non puo' agire su quei comportamenti che allora inevitabilmente devono trovare sfogo verso l'esterno perche' se vengono repressi si travestono creando altri problemi ed escono ugualmente in altra forma.
Per capirci, l'ispirazione o l'immaginazione attiva, l'amore etc... non sono folli. l'infatuazione, il fantasticare, l'innamoramento, la gelosia etc... sono folli.
La follia, papale papale, serve solo per "stappare", se parliamo di follia reale. Non peschiamo nella follia, ma peschiamo attraverso ciò che la follia modifica in noi e che riusciamo a ricordare se torniamo.

Metaforicamente potremmo vedere un pezzo di ferro (la nostra mente prima), lo mettiamo dentro il fuoco (follia) e poi tirandolo fuori lo battiamo (ricordiamo) affilandolo come una lama. A quel punto la nostra mente tagliente è in grado di lavorare diversamente ed attingere in altri territori.
Nella metafora potremmo dire che anche solo avvicinando al fuoco un metallo può diventare "tagliente" finchè rimane rovente, questi sono gli estri artistici casuali, ma a parte alimentare l'ego non ci danno altro realmente. A volte può servire come percorso preparatorio... ma non può essere casuale.
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attingono a quel contenuto inconscio ben piu' ricco di quello conscio ,
No, il conscio e molto, tanto, infinitamente, più ricco di quello che normalmente conosciamo, non meno dell'inconscio. La fregatura è che con l'inconscio accettiamo come dato di fatto che non lo conosciamo tutto, con il conscio siamo convinti di conoscerlo.
Bastano esperimenti stupidissimi per accorgersene, per esempio prendi quel 3d in cui Era raccontava di una cena bendati. Ma te ne posso proporre a migliaia, solo che vanno fatti al momento giusto e nell'ambiente giusto, altrimenti non rendono.
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la domanda che sorge e' su cosa agisce invece la temperanza se cio' che deve essere calmierato non puo' esserlo per sua natura .
Su cosa poggia questa virtu' o meglio su cosa lavora per affermarsi .
Ha a che fare con quel ritorno necessario alla realta' o ad una sua percezione normale?
O e' necessario rassegnarci ad avere o il tocco degli dei : la follia o la saggezza della temperanza perche' a me pare che i territori su cui operano sono inconciliabili estare in entrambi non e' possibile .
La temperanza (parola che nella metafora che ti ho fatto sopra del metallo e della lama dovrebbe darti altri sensi) è qualcosa o qualcuno che ci riporta fuori, direttamente o indirettamente... e che magari ci da poi le martellate adatte a temperare il metallo.
Conosco molte persone che hanno avuto un barlume di follia, sono riuscite ad uscire da sole, ma non hanno completato il processo perchè non avevano nessuno e/o non erano pronte. Si credono illuminate, ma lo sono nel senso passivo che dicevo sopra, hanno preso una scottata insomma... come la cotta di una amore, qualcosa destinato a terminare ma che si può prolungare irrealmente all'infinito.
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