Citazione:
Originalmente inviato da Edera
Sto studiando il VII canto dell'inferno della divina commedia.
Inizia con le parole gridate dal demonio Pluto:
"Pape, Satàn, pape Satàn aleppe"
I critici hanno dato più spiegazioni, la più attendibile avrebbe tradotto questa frase quasi certamente come un invocazione a Satana, aleppe sarebbe una deformazione di aleph, la prima lettera dell'alfabeto greco che qui indicherebbe il principio divino (per il demone Plutuo appunto Satana).
Quanto a 'pape' sarebbe ripreso dal latino e sarebbe un'esclamazione di sorpresa di Pluto alla vista di un umano nel suo regno.
Qualche esperto di filologia concorda con quanto ho trovato sul testo?
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Una sciocchezzuola di problemino... si son dibattuti i meglio eruditi per secoli su sta frase, adesso risolviamo la questione, ma veloci che prima di andare a letto abbiamo anche la quadratura del cerchio eh!
Dai, scherzi a parte, qualcosina la si può dire, dipende da quanto si vuole essere precisi e quanto si vuole argomentare... insomma se è per tuo interesse personale mi impegno anche, se è per una qualche interrogazione ti dico due robine di sicuro effetto
Anticipo che, per capire la questone filologica posta dai commentatori classici è necessario almeno postare qualche verso oltre e dare due informazioni sul contesto e la struttura del poema. Il tutto per arrivare ad una conclusione che, pur essendo quella più in voga e apparentemente aderente, in realtà non convince.
Per conto mio non è latino...