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Vecchio 04-05-2010, 09.14.45   #2
stella
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Io penso che prima di tutto c'è da fare un distinguo tra l'autorità di Dio e quella umana.... Dio non ti obbliga a fidarsi di lui, è tutto un lavoro nostro avere fede o non averne, cambierà qualcosa per noi, non per Dio....
Per noi invece il discorso di accettare l'autorità o meno di un'altra persona è un po' più complicato. Se mi sottometto a un altra persona perchè la ritengo migliore di me in un certo senso le affido la mia vita, ma poi non mi devo arrabbiare con lui se le cose vanno male, unificandomi alla sua autorità è come se fosse anche la mia volontà uguale alla sua...
Io ho lo stesso tuo problema, mi sono sottomessa non a un'autorità ma ad un'altra persona, adottando le sue decisioni perchè in un certo senso combaciavano con le mie, e quando non combaciavano, lasciando che accadessero....
Questo secondo me è un approccio sbagliato, non è un'autorità che ci si sottomette ma secondo me ha il sottile valore di una sfida, è come dire: ok, faccio come vuoi tu, sono come vuoi tu, ecc. fino al punto che quando si vede che magari il suo modo di fare era sbagliato, prendersela e dire: vedi che in fondo avevo ragione io a non fidarmi ?
Ma qui secondo me parlare di autorità è sbagliato, certe volte si ha bisogno di affidarsi a una persona, ma certamente è necessario accettarla con i suoi pregi e i suoi limiti, infatti quello che ti può rispondere alla fine è: "ma nessuno ti ha obbligato, è stata una tua scelta, per cui la responsabilità è tua e non solo mia", anzi te la può rigirare dicendo che se tu ti fossi ribellata a certe decisioni forse avresti guidato il rapporto in un altro modo più sano, in un certo modo sottomettendoti hai guidato tu il gioco...I
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