Discussione: Elaborare un lutto
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Vecchio 05-05-2010, 15.06.32   #38
dafne
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio

Parliamo di me che facciamo prima e magari non ti senti tirata in causa.

Ho un lavoro, part time, con quello che prendo di stipendio riesco a pagare la mia parte di mutuo, ma se dovessi sopravvivere (mangiare, pagare le bollette) non potrei farcela. Sto cercando lavoro, ma è un momento un po' così, pero' posso permettermi di scartare certe offerte, che so, i lavori che andrebbero fatti al sabato a alla domenica, o quelli più faticosi. Ho una famiglia, e mio padre mi da una mano economicamente. Se domani mio padre decidesse di chiudere i lacci dei borsoni, io mi troverei a dover fare i conti con questa cosa, non avrei più le entrate sufficienti, e quindi, sarei costretta a muovermi sul serio, non a fare con comodo come adesso. Ma ti assicuro che se mi trovassi nell'emergenza non farei tanto la schizzinosa.

Poi quello che diceva sopra Ray, mettici tutte le mie imperfezioni, il fatto che sto cercando di migliorarmi etc, e che faccio come posso.

Infine, non mi stavo riferendo a te (e a nessuno di noi) nell'esempio, ognuno ha i propri dolori nella vita, nessuno escluso, non mi permetterei di banalizzare o giudicare il tuo dolore, ognuno ha il proprio percorso, pero' scusa Daf, ti sei sentita tirata in causa in qualcosa che proprio non c'entra con te e senza alcun riferimento da parte mia.

Qui non c'entra il sentirsi o il non sentirsi tirati in causa, cosa che peraltro mi ripeti ogni volta che provo a farti un'osservazione, il che rende in pratica impossibile il dialogo. Onestamente fino a qualche tempo fà la cosa mi ha fatto sia dispiacere che incavolare ma oggi mi rendo conto che forse è solo un periodo così, di incomprensione linguistica e ci può anche stare.

La questione che mi stà a cuore invece è legata a un certo modo di esprimersi, di rendere certe situazioni come "va là che te la racconti". Non ho detto che non sia mai così ma piuttosto che esiste una cosa chiamata sensibilità personale che può dare vari problemi, tra cui il peggiore è la chiusura.

Quando ti senti minacciata da un abbandono tutto ciò che è razionale e ragionevole va a gambe all'aria, certo che si sopravvive senza l'altro ma vai a raccontarlo a quella parte di me che ancora oggi a distanza di ben 5 anni da una separazione tenta di farsi venire gli attacchi di panico se pensa a una causa di divorzio dove dover spiattellare fuori tutte le magagne.

Non è questione qui di misurare chi è stato più male ma di rendersi conto che dall'altra parte del filo c'è una persona e che qualche volta, dico qualche volta eh, non sono sempre gli altri a proiettare ma magari può capitare anche a noi.

Le braccia per lavorare o essere adulta o essere sana qualche volta non sono condizioni sufficienti, va bene spingere perchè si esca dal guano ma attenzione, ripeto, al come. Passa come un voler mortificare il disagio altrui, A me solo dici Non credo ma anche se così fosse non credi che dovresti perlomeno concederti il beneficio del dubbio che non siano solo proiezioni e problemi miei ma che forse puoi aver calcato troppo la mano anche tu?.

Mi costa fatica scriverlo, preferirei non discutere con te ma questo è quanto, forse elaborare i lutti parte anche e innanzitutto dal rendersi conto che ci sono stati.

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