Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Quindi non c'è scampo, la sofferenza, la provocazione intelligente, anche infliggere piccoli dolori sono strumenti utili per attirare pensieri non buoni e lavorarli.
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Facciamo un esempio pratico a carne viva, la mia!
Quando è successo quella discussione sul dito puntato, salsicce a merenda ecc... ecc... sono entrata in una situazione la chiamo di autoincaprettamento. Dal fondo del secchio salivano solo pensieri negativi da cui non sapevo più uscire. Ero come una lucertola dentro il un barattolo di vetro, scivolavo da tutte le parti.
Così ho deciso di parlare apertamente del mio disagio, anzi della mia sofferenza profonda.
Tu mi hai dato una risposta che equivaleva buttarmi in mezzo al mare senza saper nuotare, ma... mi hai buttato pure un salvagente "tutte paranoie" che io stessa avevo suggerito.
Quella risposta fredda, in neretto, che non mi tratteneva nessuno mi ha inizialmente fermato la mente, si è bloccato il fluire dei pensieri, poi ho letto la salvezza nelle paranoie e come un clic dentro è cambiata l'energia, mi son messa a ridere di gusto per la situazione paradossale che si era venuta a creare.
Adesso ti chiedo se è questo un esempio di provocazione intelligente attraverso la sofferenza.
E se la risposta è affermativa, vale per tutti i soggetti o va scelta in base alla reale possibilità del soggetto di capire, di recepire e risolvere oppure se è un rischio, se va bene, se non va pazienza.
Magari in quella situazione potevi liberarti di me invece mi sono inchiodata meglio!!!