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Vecchio 01-07-2010, 12.03.49   #28
griselda
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Si Gris, l'esempio dei due anni era volutamente esagerato e ho detto che possono imparare a fermarsi al marciapiede per cronaca... tenergli la manina ancora un po' non gli fa male. Anche se sarebbe da vedere caso per caso quanto cercano di svincolarsi da quella manina.

Ma la frase che ti ho citato è molto interessante. Ti dirò che concordo in linea di massima, solo che è un po' più complesso di così. E' vero quello che dici ma è vero anche che se non provo a fare qualcosa non diventerò mai capace di farla... come la scrivi tu equivarrebbe a dire che uno può giocare a tennis solo dopo che ha imparato. Il guaio è che se non gioca non impara... e, se escludiamo il tennis, questo concetto lo vediamo applicato da molti genitori, soprattutto mamme va detto, e i risultati non vanno certo verso l'indipendenza e l'autonomia.

Sì Ray, so anche io che è più complicato di così ma in sintesi ci stava bene.
Se noto l'esigenza della manina che strappa e vuole provare farò in modo di trovare un posto adeguato all'esperienza. In modo che ci sia la necessaria calma per me e la tranquillità per lui, io cerco sempre e magari sbaglio di evitare un inprinting traumatico che poi è peggio.

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Se però guardi alla storia dei tuoi igli sono sicuro che troverai moltissimi esempi di come gli hai lasciato delle libertà di provare, pur se non sapevano gestire, magari guidati, e poi man mano che imparavano li hai lasciati fare sepre più soli. Li troverai questi esempi tra le cose che non ti facevano particolare paura .

Fortunatamente la gestione dei figli non è stata tutta riversata su di me anche se la maggior parte del tempo vivevano con me. Dall'altra parte a compensare le mie paure c'era un marito che è il mio opposto e che quindi spingeva dove io tiravo, non so se l'esempio è ottimale, ma il risultato è stato che magari il permesso fare era più equilibrato noi due mediavamo per trovare il punto che ci sembrava giusto dove mollare gli ormeggi.
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Quindi non si tratta si quel che uno può gestire, ma che potrebbe gestire.

Poi c'è il discorso dell'altro, che tendiamo sempre a scordarci quando dobbiamo decidere come è giusto agire. Spesso, pur volendo, non possiamo impedire esperienze. O magari possiamo oggi, ma poi domani...
Il compito educativo è quindi, stabilite le esigenze dell'altro, di fornire tuti gli strumenti in nostro possesso... che poi l'altro userà come vuole.

Ma il problema grosso è un altro, che poi è sempre quello. distinguere le esigenze dei figli dalle nostre....
Ecco il punto che anche io vedo focale.
Nel senso che non è facile perchè personalmente io tendo a proteggere dove sono stata colpita dove sono caduta proteggo lui dove ho male io, non so se si capisce. Almeno l'ho fatto tanto in passato che ora sto cercando una scuola di sopravvivenza per insegnargli a fare da solo delle cose che non vuole imparare Perchè è diventato comodino e tutto gli è dovuto anche se detto così è esagerato, ma di inprinting questo ha.
Poi è l'età dell'incoscienza per cui non vedo neppure bene dove mettere le mani per riaggiustare cose...senza esagerare (perchè a volte quando lo vedo come è ora con la testa tra le nuvole mi irrita )

Del resto se non hai ricevuto non sai dare a meno che di imparare ora tu. E come ben sai a me è stato detto troppo presto questo è il mondo vai....senza alcuno strumento meno male che dall'altra parte c'è chi li ha avuti.
Comunque ritornando ai figli io ho lasciato abbastanza fare, conoscendo di essere ansiosa e ascoltando l'altra parte che con me educa ho mediato me stessa e ho cercato di lasciare libertà però ribadisco all'età giusta che poi beh l'ho decisa io certo, magari sarà stato in ritardo o in anticipo ma l'intento era di non gettarlo allo sbaraglio, quindi c'ero sempre io dietro con il mio vissuto purtroppo.
Però difficilmente non ho ascoltato richieste se l'esigenza era forte la sondavamo e poi si lasciava fare.
Per fare esempi a tre anni pattinava con pattini in linea andava in bici e nuotava a cinque giocava a calcio e si allacciava tranquillamente le scarpe e faceva la doccia da solo.
Il punto secondo me del trattenere è legato a qualcosa che se non è fatto con testa e bisogna averla costruita prima di poter agire.
Se avesse l'età quest'anno avrebbe fatto anche un'esperienza lavorativa ma non è stato possibile e solo perchè l'aveva chiesta lui.
Il guaio secondo me nasce dove devi spingerlo perchè a lui di fare quella tale esperienza non frega una cippa. Che fare a quel punto? Oppure in quel momento che vuol farla non c'è l'opportunità e questo fa si che scappi via nel dimenticatoio i si cambi in altro.
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