Citazione:
Originalmente inviato da stefano
penso che se la mania di perfezione porta a non godersi la vita... di certo qualcosa di esagerato c'è
|
Sono d'accordo con te anche se questa affermazione mi è estranea.
Io non sono maniaca della perfezione, anzi sono molto imperfetta e non mi super impegno per avvicinarmi alla perfezione.
Il mio è un anelito, una certezza che si può fare di più e meglio.
Io mi sono fermata nel saper fare tanto ma non mi sono perfezionata in nessun campo. Questo non mi impedisce di guardare a chi o cosa si avvicini alla perfezione.
Io mi accontento del mio livello canoro ma se devo ascoltare una voce voglio nutrire il mio udito con ciò che più si avvicina alla perfezione del suono. Voglio godere della vista di un bel panorama non certo di scempio edilizio.
Se posso scegliere, se ho scelta, altrimenti mi accontento di quel che c'è.
E' una questione di qualità. Riesco a percepire cosa è più bello, più perfetto anche se non riesco a riprodurlo. Non è un cruccio perchè non riesco a farlo io ma è piuttosto una ricerca interiore di avvicinarmi a ciò che sento migliore per me.
Ma saper scegliere è una qualità che va coltivata e sviluppata. E' la capacità di discernimento che consente la distinzione.
Se ricevo un complimento per un mio difetto da me riconosciuto con consapevolezza non mi ci attacco con l'ego altrimento non cresco. Sono critica con me stessa perchè non voglio fermarmi dove sono anche se al momento mi accontento. Dentro ho la spinta a migliorare.
Rifaccio la domanda che ho posto più su: da dove viene l'anelito alla perfezione? Cos'è la perfezione?
Esiste il termine di paragone verso cui tendiamo ad avvicinarci altrimenti non ci sarebbe crescita, evoluzione.