Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Dopo le tue risposte mi aspettavo un pò di pazienza da parte tua
Ah... fai capire la cosa anche a tuo marito, che lo consideri e studi la pratica come per un cliente qualsiasi, non c'è parentela e non c'è affetto di mezzo. Lui per primo ha minacciato e non è venuto cercando un compromesso per non mettere lo zio nei casini
|
Grazie per la risposta, Uno, scusa l'impazienza ma ieri notte, quando l'ho letta, mi ha fatto dormire meglio, sembra un atteggiamento stupido il mio ma a volte il non poter parlare liberamente con qualcuno, in questo caso i miei familiari, mi crea difficoltà.
Sì, occorre trattare il giovanotto come un cliente che ci dà del lavoro, un cliente di tutto riguardo insomma, occorre tenere lontano la parentela e trovare il sistema per convincere la direzione a non agire legalmente nei suoi confronti, questa è stata la scelta che abbiamo preso, non so se riusciremo a fermare l'iter innescato.
Purtroppo l'amarezza dei toni ricattatori resta tutta quanta intera, mio marito dice di fregarsene eppure capisco che non è così, da parte mia oltre all'amarezza c'è il rifiuto completo di qualsiasi scambio di falsità reciproche, mi tengo alla larga e osservo preoccupata gli avvenimenti in itinere.
So anch'io che ci sono tante porte che si potrebbero aprire ma al momento vedo solo portoni grandi, chiusi ermeticamente!