Citazione:
Originalmente inviato da Sole
Da noi stessi fuggiamo, da ciò che siamo e che non coincide con ciò che idealmente vorremmo essere, dalle aspettative che avevamo di noi e che non realizziamo, da quel sottile senso di insoddisfazione che non ci lascia vivere in pace e da quella pigrizia che non ci consente di concetrarci abbastanza per accettare la realtà e cambiarla inmodo costruttivo. Quindi si... fuggiamo fatica e responsabilità di ciò che siamo e ciò che possiamo essere se ne prendessimo finalmente coscienza reale.
|
Volevo approfondire questa parte, ossia l'aspetto compensatorio delle fantasie. In questo sono simili ai sogni... beh, non solo in questo, anche lo stato della coscienza è molto simile.
Cosa vuol dire compensatorio? Significa che sgorgano dal subconscio a compensare delle esigenze che in qualche modo restano inespresse o insoddisfatte.
Vediamo degli esempi. Mettiamo che sono un politico e che sono onesto, e quindi non sono disponibile a determinati compromessi con la mia coscienza per ottenere privilegi personali e inoltre, ad un certo punto della mia carriera, mi rendo conto che senza quei compromessi più di tanto non combino, che il sistema è fatto così. Mettiamo che nonostante ciò resto onesto. Significa di fatto rinunciare a determinati obiettivi, che magari erano vividi quando ho iniziato.
Quando ho iniziato, ero spinto, oltre che da sani intenti di servizio, anche da ambizini personali e desiderio di potere e ricchezza. Ma ovviamente, questi ultimi erano per lo più inconsapevoli, e viaggiavano nascosti sotto le ali delle buone intenzioni, pur presenti.
In questo caso è probabile che sgorghino fantasie di denaro e potere, magari la classica fiaba di vincere al superenalotto e coi soldi buttare in rovina quelli che mi impediscono di procedere senza venire a compromessi con loro.
Chiaro che coltivare questa fantasia è dispendioso dal punto di vista energetico, e inoltre non risolve la frustrazione ma la nutre.
Tuttavia è anche indicativa... la sua analisi mi può permettere di riscontrare in me delle frustrazioni e sotto di esse dei desideri di potere e ricchezza non risolti del tutto e ancora quindi operanti.
Inoltre, sapendo cosa sto facendo, la fantasia entro un certo limite può essermi utile proprio a controllare quegli impulsi, fermo restando che ci devo lavorare per integrarli.
Fantasie sessuali, di potere, di ricchezza e simili sono, in certe misure, presenti in quasi tutti e lo sono state in tutti. Perchè c'è sempre un certo grado di insoddisfazione, dovuto a scelte consapevoli, a rinunce inconsapevoli e magari un po' vigliacche, a mancanza di possibilità e/o capacità. Tutta roba da lavorare e che può emergere anche grazie ad un consapevole lasciar fluire delle fantasie... stando attenti a nutrirle il meno possibile (si nutrono andando loro dietro, alimentandole emotivamente, godendone, ripetendole ecc.).
Bon, come forse intuite, il discorso può avere risvolti parecchio interessanti ed è passibile di enormi espansioni.