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Vecchio 03-09-2010, 11.45.34   #3
Edera
Bannato/a
 
Data registrazione: 28-04-2009
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Anch'io ho un vissuto di questo tipo ma non con pretendenti piuttosto con vari maschi della mia parentela, i fratelli di mio padre.
Ho sempre covato dei sentimenti abbastanza negativi nei loro confronti e ancora oggi quando devo averci a che fare per lavoro o per altro la loro vicinanza mi scombussola. Quando mio zio entra in ufficio, subito dopo appena se ne va, apro le finestre...
Da piccola lo vedevo aggressivo, sommerso dalla negatività (non sbagliavo di tanto, da un po' di anni soffre di una forma molto violenta di psoriasi che gli prende anche le ossa) e pregavo con tutto il mio intento non avesse mai figli perché pensavo sarebbero stati molto male vicino a lui. Fatalità sposò in seguito una donna con la quale non può avere figli.
Mi è capitato di pensare ad una correlazione tra le due cose e mi sono sentita in colpa ma razionalmente è evidente si tratti di una casualità. Non credo che il pensiero di una bambina riesca a influire in questo modo nella realtà
Rimane il fatto che ciò che percepivo di lui, lo percepisco anche ora e la sua sola presenza mi agita ancora.
Stessa cosa vale per l'altro fratello più anziano, quando me lo trovo in casa per qualche visita, si rabbuia immediatamente l'umore.
Le stesse sensazioni nei confronti dei parenti maschi della famiglia le provava e le prova anche mia sorella.
Credo siano persone nella quale, nonostante in pratica con noi non sia mai successo nulla, è annidata una buona dose di aggressività sessuale e negatività varia (non saprei come altro definirle) e che la loro vicinanza in infanzia mi abbia provocato dei bei blocchi nei confronti del maschile in generale.
Blocchi che vorrei sciogliere in modo da non farmi più condizionare.. Finché la loro presenza mi turba emotivamente significa che non ci siamo.
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