Discussione: l'emigrante
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Vecchio 24-09-2010, 23.39.50   #1
dafne
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Predefinito l'emigrante

Mi sento un pò così passeggiando per le strade di Ermo come se fossi stata via per troppo e pur riconoscendo i luoghi non riuscissi più a percepirli egualmente familiari.

Presumo sia normale e che appartenga a quel discorso sulle sensazioni e su come percepiamo l'esterno a seconda del contesto interiore ed esteriore. Perciò provo a condividere parte delle mie riflessioni maturate in qquesto esilio mediatico forzato (hahaha) perchè se nell'analisi magari me la cavicchio in quanto a sintesi sono un vero flop.

Gli strumenti.
Per ogni cosa che facciamom, per ogni obiettivo che ci prefiggiamo abbiamo bisogno degli strumenti giusti.
Strumenti che possono essere basilari o più specifici. Maggiormente specifico è lo strumento di cui disponiamo maggiore è la probabilità di raggiungere uno scopo.

Se voglio studiare il primo strumento di cui sono dotata è la memoria, strumento che di per sè però ha un certo raggio di efficienza ma poi si esaurisce. A quel punto l'elaborazione del dato memorizzato è il passo successivo, se mi specializzo maggiormente inizierò ad applicare degli schemi, a elaborare dei sistemi per applicare ciò che ho appreso in modo da interiorizzarlo. Trroverò un metodo.

Credo che questo valga un pò per tutto, se voglio costruirmi una capanna posso farla di cartoni oppure avrò bisogno di mattoni calce e conoscenze per farla più sicura.

Anche una cosa come la meditazione non si può improvvisare, dovrò essermi assicurata di essere in uno stato di serenità, nei miei strumenti per meditare avrò messo il modo per ritagliare un tempo di silenzio, in un luogo sereno con un corpo in buona salute, non occupato, ad esempio, a generare pensieri come la fame o il sonno.

Ultimamente mi sono resa conto di come io stessi tentando di intraprendere un viaggio verso la conoscenza di me stessa senza essermi nemmeno lontanamente preoccupata di verificare gli strumenti che avevo a disposizione. Esaurita la memoria, in pratica, non ho saputo elaborare un metodo, nemmeno elemetare, per proseguire lo studio.
Il risultato è, banalmente, che mi trovo a leggere e rileggere lo stesso capitolo.
Anche lo strumento corpo è piuttosto..eh..allo stato bestia anche se le bestie sono più in forma.....

Banalmente la volontà, di per sè, non fà miracoli, delle volte non esistono le condizioni basilari per poter procedere oltre.

Finchè non si decide a metter mano agli strumenti, a cercare di migliorarli. Va da sè che ogni individuo ha i suoi propri e personali e quindi un metodo che per qulcuno è una bomba per qualcun altro non serve a nulla.

Io oggi, per esempio, pensavo a mio figlio maggiore che non ascolta una parola di quello che dico e poi a mia mamma è partita la predica e io ho fatto esttamente la stessa cosa Mentre guardavo questa cosa mi sono resa conto che dare ragione a mia mamma (e a chiunque altro) su un argomento non le dà automaticamente ragione su tutto il resto. La cosa ha avuto un effetto notevole, cosa che per altri magari risulta banale ma che a me ha sbloccato altri ragionamenti.

Come nei videogiochi dove se non trovi tutti gli indizi o non raggiungi tutti gli obiettivi non avanzi.

Quindi per muoversi servono le condizioni fisiche adatte, quelle sociali (se passo metà del tempo a preoccuparmi di come guadagnare uno stipendio e l'altra metà a risolvere i disastri dei miei figli la mia crescità personale ha una priorità decisamente bassa) e quelle personali bisogna anche aggiungere la capacità di trovare gli strumenti (ce ne sono anche di poco funzionali, adatti magari per un pò ma poi terribilmente scomodi, come l'indurre tenerezza per riuscire a sopravvivere da piccoli che diventa dipendenza da grandi) e poi il riuscire a sostituirli o raffinarli.

Detto questo ritengo di essere profondamente molto irritata con me stessa perchè ero una privilegiata e mi sono adagiata. avevo a disposizione moltissime opportunità da ragazzina ma ho optato per il minimo sforzo e la maggior sicurezza.

E improvvisamente ecco che si apre la possibilità di non essere più quella ragazzina smarrita, diciamo così, ma di una donna un pò più attenta.
Ci sono cose che rincorro da anni ma che in fondo in fondo in realtà non voglio più, perchè non mi servono più.

Forse stò riuscendo a passare dalla condizione di orfana (psicologicamente intendo) a quella di adulta.

Sarebbe una bella cosa perchè così potrei fornire ai miei bimbi delle indicazioni verso degli strumenti che potrebbero aiutarli ad affrontare il loro destino in modo meno cieco. Appena un pelo eh

Elaborare un metodo, pare una cosa così facile...

Mi fermo, neanche so se riuscirò a ricollegarmi presto ma intanto fisso questo e poi ci torno.

E' bello avere un posto dove poter tornare

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