Discussione: fare l'opposto
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Vecchio 11-10-2010, 17.06.33   #2
dafne
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Dialogo a ping pong
Ho una certa idea in testa, ovvero che di per sè l'azione in questione (toccare o non toccare la mela) nel meccanismo cristallizzato, quindi non quello del bambino, abbia importanza zero.

Diventa più importante il dispettuccio da fare. Mi hai detto coosì? E allora io faccio cosà, tiè

Scusate il dialogo fumettistico ma ho la precisa e netta sensazione che non si prendano nemmeno lontanamente in conto le cause e le conseguenze ma che il disubbidire sia una gratificazione rapida e veloce, una sorta di infantile rivincita che ci dà un momento di piacer, per quanto fuggevole.

Naturalmente parlo del mio personale e delle volte maschero così bene questa cosa che poi mi stupisco anche quando quasi fisicamente, se non proprio fisicamente (tipo col TA...ehehm ) di fare quella cosa proprio non mi riesce anche se vorrei.

Da qui il conflitto, vorrei ma non posso, che invece è non voglio quindi non posso, ma adesso inizio il torcolaio qindi mi fermo

Invertire il processo?

Potrebbe essere che sia "solo" il guardare l'azione e non chi suggerisce l'azione, tanto per cominciare? Posto che comunque il meccanismo può essere talmente cristallizzato che il solo fatto che una cosa venga detta, da chiunque sia, inneschi la risposta negativa?

muble muble
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