Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Il discorso messo "matematicamente" è facile, poi nella pratica osservativa si complica.
C'è una parte di noi (sempre noi è) che desidera vivere e magari anche prendere il sopravvento, per farlo deve rubarci energia (lo so che si ingarbuglia, sempre noi, e ruba energia sempre a noi...) per emergere nell'esistere, ruba si per avere la forza di esistere, ma anche perchè se l'altra parte (sempre noi) ha abbastanza forza la tiene sotto controllo.
Quindi se non riesce a rubare energia direttamente tenta subdolamente (hai presente i discorsetti sul diavolo etc?) di creare situazioni che ci fanno sbarellare, che avolte ci portano a quel non è giusto, altre volte con altre dinamiche. In questo modo "il comandante" perde forza e il servitore invece che servire cerca di fare il padrone.
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Stai parlando dell'ombra?
Quindi questa parte ha una sorta si "indipendenza", di vita propria che cerca di diventare dominante attirando situazioni che la nutrono, simili a sè. Per esempio le esplosioni di rabbia, quando sale la rabbia se la conteniamo rimane "roba nostra" mentre se la facciamo esplodere porta a nutrire quell'altra parte?
Potrei pensare che la rabbia tenuta sotto controllo mi genera comunque pensieri negativi e cattivi e che quindi la nutro comunque. Ma allora forse lasciar che questi pensieri scorrano (e la nutrano per quel che le serve a esistere) è quasi necessario, necessario fintantochè queste due parti esistono separatamente almeno. Altrimenti se nego i pensieri "cattivi" affamo questa parte che mi spingerà (ovviamente con più forza con più dormo) a mettermi nelle situazioni che la fanno ingrassare