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Vecchio 24-11-2010, 10.04.58   #1
dafne
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Predefinito raccontami una favola...

Metto in psicologia anche se parte da un'esperienza personale perchè vorrei vedere la cosa in senso generale non personale.

Da un paio di settimane la professoressa di italiano di mio figlio dà ai ragazzi delle favole da inventare.

La cosa che mi ha colpita oggi, ripensandoci, è stato che mentre normalmente non ho alcun problema ad inventare favole appena mi sono ritrovata a dar una mano al ragazzo mi sono bloccata e ho faticato parecchio.
Mi sono resa conto adesso che il problema partiva dall'apoproccio, spessissimo inventavo ai bimbi favole partendo solo da uno o due animali a loro scelta, qui invece si trattava di partire da una morale e fare il percorso a ritroso.

Credo che sia collegato alla mia difficoltà d'essere contenuta.

Ho superato (quasi, stà cosa fà ancora fortemente attrito) il blocco tornando a immaginare gli animali e lasciandoli muoversi cercando di tenere sempre però presente la fine a cui dovevano arrivare.
Rielaborando la fine quindi, dandole una spiegazione più estresa (tenendo mentalmente presente che cosa significasse che chi la fà l'aspetti).

Una faticaccia.

Qualcosa mi dice però che c'è qualcosa d'importante sotto, una sorta di meccanismo che può essere applicato anche alla vita reale e non solo alla costruzione delle favole.

Mi rendo conto ma solo a livello istintivo che avere una morale e risalire ai personaggi è l'opposto di avere dei personaggi e scoprire la morale, entrambi i percorsi però sono necessari per le diverse situazioni che viviamo ogni giorno e che ogni giorno dobbiamo conoscere, e che vanno (per me almeno) integrati entrambi.

Forse azzardo troppo se uscendo dal tema specifico della favolo individuo una possibile coppia di questi due meccanismi in ricapitolazione e immaginazione attiva?
E in processo sintetico ed analitico?

Comunque ho la sensazione che entrambi debbano esistere nella costruzione di una favola, come se insieme definissero la scaletta della prodzione della favola intera.

Scusate forse è poco chiaro, faccio lo stesso errore anche quando apro una discussione, parto da quello che mi viene in mente e poi allargo cercando di venire a capo di quello a cui voglio arrivare, perdendomi la domanda per strada...

Come si fà a evitarlo?

Come faccio a tenermi a riferimento una morale, una conclusione, che non conosco mentre lascio viaggiare i personaggi, cioè le teorie?

Dandomi una possibile risposta e poi vedere se i personaggi tendono da quella parte?
Oppure ricordandomi la domanda che ha originato il desiderio di muoverli?

Ok mi fermo, oltre posso solo incasinare peggio.
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