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Originalmente inviato da dafne
Come dire, una certa esperienza nel momento in cui viene condivisa muta.
Non ne sono sicurissima e non sò in che termini ma credo che sia importante anche valutare questo, ovvero se l'osservazione comune (anche quella silenziosa) non muti l'andamento, come se venisse sottoposta ad una sorta di catalizzatore...
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E' vero questo che dici, l'esposizione pubblica infatti ha un gran potere, anche catartico direi, e anche rileggersi in seguito. Solo che ci sono moltissimi fattori da considerare come ad esempio come cambia il racconto sotto i riflettori. L'osservazione del modo in cui viene raccontata una storia è importante perchè mostra tutta una serie di problematiche come l'immagine, come l'apparire, come il difendersi, come il giustificarsi ecc ecc..
E' veramente catartico quando il racconto si spoglia di fronzoli e diventa un fiume che scorre su un letto.
Per cui si, son d'accordo che il racconto se usato a nostro favore e non farci usare dal suo bisogno diventa un mezzo potente di crescita.
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Originalmente inviato da dafne
Si ma questo può diventare una scusa Gris, se non cerchiamo di arrivare a un teorema finiamo a rienpirci la casa di lavagne piene di formule, stanchi morti e senza alcuna reale soddisfazione...
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E oltrettutto diventa un'abitudine ricercare sempre la stessa insoddisfazione.
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Originalmente inviato da RedWitch
Una via di mezzo? secondo me ci sono cose che si possono tranquillamente affrontare in maniera impersonale, anche per esempio parlando d'altro oltre che di sè stessi o facendo un tentativo di non riportare tutto a sè stessi, identificandosi in tutto.
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E' esattamente ciò che intendevo con spersonalizzare.
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Originalmente inviato da dafne
Il resto attorno è ciccia sull'ossobuco. E' strabuona ci serve per coprire e proteggere l'osso, ma l'obbietivo è il midollo.
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Poi mi insegni la tecnica della sintesi si?