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Vecchio 01-12-2010, 10.25.05   #28
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Intendevo dire che varrebbe la pena sforzarsi di trattenere il racconto di un esperienza personale a favore delle conclusioni che se ne traggono, il che pone chi si esprime anche a critiche o contestazioni, insomma esprimendo una conclusione si rischia di sbagliare ma ci si mette anche maggiormente in gioco, ci si espone e si "rischia" di imaparare altro. Invece con: per me è così, per me è andta così, io ho vissuto questo, io ho fatto questo ed è andata così ecc ecc.... i giochi sono chiusi. Mettersi in gioco in questo modo vuol dire anche essere costretti in un certo senso, ad iniziare a capire realmente i vari "come" sempre più meno soggettivamente, cioè non è più: io ho fatto così, ma si fa così.

A me ha colpito moltissimo la tua conclusione... () sul fatto che personalizzare sempre sia un modo in fondo per proteggersi da critiche e chiudere il discorso entro i propri parametri, possesso e controllo aggiungerei io. Se invece ci si sforza di tirare fuori il concetto o il senso dalla propria esperienza e lo si espone in un dialogo generale, ma anche approfondito, con altri allora ci si mette in gioco con i propri limiti.
So che può sembrare che aprirsi sia solo raccontare ma come evidenzi tu (Dafne) già da prima se ci si pensa meglio è un bel chiudersi nelle proprie posizioni. E cosa c'è di peggio epr rimanere ancorati e non muoversi?
In questo senso il racconto fuori dalla sua dimora naturale è un bisogno da soddisfare. Non sempre e non dovunque questa resta sempre chiaro, da ora in poi lo sottointendo, non voglio doverci tornare (si vede tanto che mi sto difendendo ???).


Vorrei sottolineare che io non sono indenne da certi aspetti e che mentre scrivo sto imparando parecchio di questa cosa.
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