[diamantea]

La notte di capodanno dalla mia sorella mezzana a un certo punto le ho detto di tirare fuori le foto nostre e dei bambini.
Il mio grande con la sua grande si differenziano soltanto di 10 mesi, sono cresciuti insieme e tante cose insieme con mia sorella, tutte le ricorrenze, momenti liberi ed altre cose.

Eppure rivedere le foto mi ha procurato una fitta allo stomaco, rivedermi giovane in un momento in cui non sapevo ancora cosa mi aspettava nel futuro, aver rivissuto velocemente i momenti belli ma anche quelli brutti, i sensi di colpa, la sofferenza, i miei figli piccoli e poi tutto il vissuto degli anni a venire, mio padre con i bambini, con i cani che adoravamo e che non ricordavo più.
Le nostre espressioni di cerbiatte giovani e piene di speranze e illusioni su un futuro che immaginavamo tutto rosa facendoci un varco tra il vissuto in famiglia coi genitori che continuava attorno a noi.
La famiglia doveva sembrarci come un'isola felice che ci metteva al riparo dall'esterno.

Ho chiuso gli albums di foto con il pensiero di non riaprirlo per molto altro tempo, come quelli che tengo a casa chiusi bene, fin quando certe sensazioni legati ai ricordi non scompaiano del tutto.

Mi sono accorta che è da qualche anno che non faccio più foto, non amo rivedermi impressa nella pellicola, nei video.
Quando sono a teatro o in concerto mi piace farmi le foto, ma poi dopo il primo sguardo non le voglio più rivedere, non voglio rivedermi nel video. Non voglio rivedere il passato anche se è stato bello, passato un pò di tempo non mi riconosco più nelle foto, mi sembro un'altra.
Preferisco solo l'attimo presente in cui respiro. Dentro è come se avessi una voragine pronta a divorarmi aprendo l'album dei ricordi, c'è la paura che risalga qualcosa del passato a farmi ancora male.