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Vecchio 19-01-2011, 23.09.09   #4
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio

Prima di tutto il pensiero che, lasciato libero se ne va dove gli pare, e in me prevalentemente scappa sul pensiero della morte, e del fatto che dato che prima o poi finirà tutto, tanto vale non fare ...
E' curioso perchè a me succede l'inverso. Il pensiero della morte mi fa muovere, perchè l'idea di un altro giro uguale in giostra non la sopporto. Peccato che non me lo ricordo spesso. Però penso che di base ci sia la stessa sensazione in entrambe le reazioni.
Quote:


Voi? ne vedete altre di modalità?
E in che modo combrattete la tendenza alla dispersione?
L'unico modo che ho trovato e che con me funziona è mettere attenzione in quel che faccio e farlo senza fretta, concedendomi il tempo che mi occorre, ne più ne meno (sempre quando mi ricordo).
Quando mi accorgo dei pensieri che se ne vanno in giro portandomi dietro, cerco di concentrarmi nel corpo (ho scoperto da poco di averne uno), di sentirmi dove sono e come sono e quel che ho intorno. In un certo senso cerco un riferimento in me e nel dove sono piuttosto che nella mente. Così facendo ho scoperto che non abbiamo una mente solo nella testa, ma possiamo spostarci in altri punti.
In ogni caso faccio una grossa fatica a ricordarmi di centrarmi. Anzi, più che altro faccio fatica a ricordarmi di rimanere sempre, o il più possibile in me. Per ora "in me" vuol dire corpo.

Anche il discorso sul Nero che stiamo portando avanti dillà mi aiuta. L'idea che bruciando la tentazione posso usarla per muovermi dove davvero voglio è un forza in più.

Le dispersioni maggiori le ho nei pensieri, nei giudizi, e nell'emotivo. L'ansia è favolosa per disperdere.

Ma... purtroppo... la mia più grande dispersione è l'eccessiva attenzione agli altri.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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