Visualizza messaggio singolo
Vecchio 23-01-2011, 23.56.29   #33
webetina
Partecipa agli eventi
 
Data registrazione: 18-07-2009
Messaggi: 1,452
Predefinito

Ma no Sole , non volevo togliere i meriti alla ricapitolazione, e non ho detto che ho smesso di praticarla, come potrei facendo terapia psicologica del resto. Dipende da cosa devi rielaborare, a volte è stato pesante, come la uccisione dei miei cani, a parte che sono passati trent'anni prima che riaffiorasse con tutto ciò che vi avevo sepolto sotto, e con un lavoro di mesi dietro, in cui mi pentivo una volta la settimana di averlo intrapreso tanto mi sconvolgeva e mi rendeva pesante nelle ore successive andare a lavorare, e fare tutto il resto, avrei voluto dormire. Certo hai ragione, ogni strada è personalissima per ognuno di noi.

Citazione:
Da Uno: Dispersione è eliminare le stesse cose prima che queste abbiano fatto quello che devono fare.
Oggi ho fatto esperienza della dispersione , se ho ben capito le parole della citazione.
Stavamo con gli altri a cercare pezzi di varie opere su you tube, si ascoltava, ci si scambiava sensazioni, mi piaceva insomma. Ad un certo punto mi è venuta voglia di scrivere nel mio "paradiso", restando con gli altri, col portatile sulla sedia, seduta sul divano. Mi estranio un bel pò, qualcuno poi dice che dovremmo provare un pò i pezzi per il concerto di martedì. Sono invitata a chiudere il pc. Lo faccio, mi unisco agli altri, ma la mia gamba comincia a non stare ferma, la mia voce non ha estensione sufficiente, mi dico che ora mi passa, non avevo finito lo scritto e la mia testa stava lì. Insisto usando il pensiero che non appena mi riscaldo un pò, entrerò nell'altra dimensione, dove la mente si azzera, e il piacere di cantare è già iniziato. Ma comincio ad avere scariche di adrenalina, i sintomi della rabbia e della frustrazione che sono abituata ad assorbire, o a subire da me stessa. In frazioni di secondo mi vengono in mente questi discorsi.
Avevo lasciato in modo innaturale ciò che stavo scrivendo, lascio i vocalizzi e riprendo a scrivere, ma non me la sento, ho un impegno da rispettare, scelgo di fare lo sforzo e ritorno a cantare. Mi rialzo, questa volta ripenso alle parole del terapeuta: "Immetta un pensiero che la aiuti a cambiare registro al suo stato d'animo". Respiro profondamente, so per certo che tra qualche minuto staccherò abbastanza dall'altro progetto. E così è stato, ho potuto ripassare, ma senza la pienezza, e nemmeno ho scritto. La mia giornata si svolge quasi sempre piena di questi conflitti. Ci sto arrivando, pian piano, c'è un meccanismo atavico contorto che mi intrappola in un vivere divisa tra tanti interessi che non posso godermi veramente, ma invece sono vissuti con l'ansia del prossimo impegno.
Forse oggi avrei fatto meglio a dare energia dove era richiesta con più forza, rinunciare al concerto, nemmeno importante. Anzi dovrei avere la volontà di prendermi dieci giorni di vacanza, andarmene da sola col mio pc, e finire con calma il mio scritto. Passare così al prossimo impegno. Così io intenderei vivere pienamente una cosa, questa cosa, in questo preciso momento.

Ultima modifica di webetina : 24-01-2011 alle ore 00.00.59.
webetina non è connesso