Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 26-01-2011, 22.20.37   #343
Edera
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Una volta avevi delle passioni e le chiamavi cattive.
Ma adesso non hai altro che le tue virtu' : esse sono cresciute dalle tue passioni .
Nel cuore di queste passioni ha posto la tua meta piu' alta :cosi' sono diventate le tue virtu' e le tue gioie .
Sia che tu fossi della schiatta dei collerici o dei lussuriosi o dei fanatici di una fede o dei vendicativi .
Una volta avevi dei cani selvaggi nel tuo sotterraneo : ma alla fine sono diventati amabili uccelli canori .

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Quindi la virtù nasce dalle passioni, dalle pulsioni... (Più una persona è passionale e più potenzialmente può trasformare attraverso l'opera il tutto in virtù? Speriamo sia così )
Dice che la trasformazione avviene 'ponendo la meta più alta nel cuore delle passioni', mi sono chiesta cosa voglia dire... Ho pensato sia viverle col giusto atteggiamento, facendosi attraversare da esse ma tenendo ben ferma la meta che si vuole raggiungere, cioè la loro 'sublimazione', non mi viene altro termine. Parla di un uomo che chiama le sue passioni 'cattive' quindi ne ha in parte cognizione di causa e sente il bisogno di andare oltre i suoi stessi istinti.
Credo che per iniziare il lavoro la volontà di staccarsi dalle pulsioni ci debba essere altrimenti si è completamente identificati con esse e la scintilla non può scattare, non esiste nemmeno il pensiero e se esiste è solo un condizionamento religioso che con la virtù ha poco a che fare.
La virtù è uno stato a cui tende l'uomo al di là delle imposizioni morali e sociali è qualcosa che si coltiva dentro e trasforma, i cani selvaggi si tramutano in usignoli attraverso il lavoro alchemico, niente cani selvaggi, niente usignoli. Questo per ora è quello che sono riuscita a cogliere nel brano ma c'è molto e appunto è ermetico
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