Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 27-01-2011, 11.36.30   #349
Uno
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Dovevo completare e poi mi ci sono fatto tirare dentro .
Ma mi pare non interessi granche' e questa e' una condizione essenziale per continuare , non mi va di parlarmi addosso .
Se aspettavo di vedere l'interesse delle persone questo sito non esisteva. Ricorda che ciò di cui parli serve a te, poi magari.... poi.... solo poi..... molto poi...
Posso dirti una cosa senza che ti arrabbi?
Rifletti sul perchè lo volevi infilare qui. Perchè qua c'è già un argomento che traina, che attira interesse, quindi in un certo senso si può vivere di luce riflessa se la condizione necessaria è che interessi a qualcuno.
Ricordi la pubblicità "ti piace vincere facile?", se lo infili qua non rischi che non lo legga nessuno.
Non preoccuparti, questo capita a tutti, anzi almeno tu comunque portavi qualcosa di interessante, a volte capita chi si infila e devia il discorso solo per accentrare l'attenzione su di se. D'altro canto non bisogna neanche farsi paranoie, se non si parla non si comunica, non si riceve, non si da.... e ci chiudiamo ognuno in un'isola.
Dico queste cose solo perchè pur essendo O.T. nella teoria possono descriverci bene alcune dinamiche del Nero nella realtà, soprattutto se non ci fermiamo allo psicologico e pensiamo anche alle conseguenze psicofisiche.
Per cercare di infilarci in qualcosa che già esiste, che ha già una certa forma, dobbiamo farci cuneo (o almeno dobbiamo dare questa forma a ciò che vogliamo infilare). Se l'oggetto del nostro desiderio ha abbastanza massa, densità (nel caso di un oggetto giovane, viceversa meno densità in caso di grande volume) e coesione non succede più di tanto, il cuneo può trapassare il tutto e uscire dall'altro lato, oppure al massimo può morire dentro, inglobato ma non integrato.
Invece quando cerchiamo l'integrazione, la comunicazione etc... ciò che emettiamo verso l'oggetto è di sostanza simile o più sottile, non diamo una forma penetrante ma irraggiamo a pioggia. Immagina una doccetta su un tessuto, al posto di una forbice del caso sopra.
Con la doccetta possiamo, una volta bagnato il tessuto, anche inserire del sapone tra una fibra ed un altra, quindi collaborare con il tessitore a tenere pulito il tessuto.
Perchè il Nero ci spingerebbe invece ad usare la forbice, un cuneo, insomma qualcosa che entra comunque dividendo ? Perchè lui attacca meglio su elementi meno organizzati, meno coesi. Un soldato solo lo metti in difficoltà facilmente, 10 soldati presi ad uno ad uno idem... ma dieci soldati in squadra possono diventare un problema anche per altri dieci soldati.
Il Nero è come un atomo vagante che non può legarsi a molecole sature, non ha potere su una forma compiuta ed è per questo che cerca di spezzare i legami di quella forma. D'altro canto, e questo è ciò che in qualche modo intuisci e cerchi dire, noi quando abbiamo esaurito il compito di una nostra forma compiuta, dobbiamo solverla, "aprirla", per poter andare verso altre forme e qui l'uso del Nero è fondamentale, quando stiamo bene in una forma non abbiamo abbastanza forza per romperla.

Chi ha compiuto l'Opera (tutte le tre, e qui lo accenno solo per cronaca, poi ci arriveremo) ha una Forma che è la risultante di un continuo passaggio da una all'altra di quelle che normalmente percepiamo come forme.
In pratica dal nostro punto di vista (e come detto e tramandato da alcune Tradizioni essoteriche) non ha forma, ma allo stesso tempo ha una forma che noi normalmente possiamo solo intuire. Una forma senza forma, alfa e omega, Uroboro etc....



Devo tornare sulla cosa dei fogli, ma non trovo il tempo per preparare il materiale visivo.
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