Discussione: Il paradiso perduto
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 05-03-2011, 02.21.22   #57
webetina
Partecipa agli eventi
 
Data registrazione: 18-07-2009
Messaggi: 1,452
Predefinito

La signorina R sentiva la mancanza della sua guida spirituale, l'arciprete era morto nemmeno sessantenne, quindi nel pieno della sua maturità come guida. A lei avrà lasciato delle indicazioni mentre era malato, ho motivo di pensare; quindi, non a caso lei faceva un pò di strada per andare a trovare un altro anziano sacerdote dopo. Nel frattempo aveva scelto anche di portarsi dietro qualcuna di noi giovani ragazze. Io ero una di queste. Mi batte il cuore a pensarci, passavamo sempre un gran bel pomeriggio quando andavamo, con la sua macchina. Questo uomo minuto di statura, già ottantenne viveva nella casa che era stata dei suoi, insieme alla sorella che non si era mai sposata, che aveva trasformato in un centro di assistenza per i preti malati o troppo anziani della vicina diocesi. Tutto ciò che serviva, dai farmaci, al cibo, alle cure mediche proveniva dalle donazioni dei fedeli, alcuni dei quali godevano di buona ricchezza. Le suore servivano e altre persone volontarie, donne e uomini prestavano aiuto alla casa. Lui era di temperamento rassicurante, pratico, curioso. Amavo seguirlo mentre si muoveva, e parlando ci raccontava e ci informava del lavoro fatto nella giornata, dei progetti, oppure delle miracolose offerte proprio quando erano al limite e non sapevano come fare. Anche con poco riuscivano a mandare avanti la casa senza che in apparenza mancasse nulla. Era un uomo intelligente e di indole buona e lo vedevo come un santo. Raccontava che da giovane era fidanzato, ma la fede lo colse quando durante un terremoto il suo amico rimase vittima sotto i suoi occhi impotenti. Era sereno mentre raccontava la sua intensa vita e si sentiva molto il legame mai rotto con la sua famiglia, dopo tutto ritornato a casa propria, con le foto, i ricordi, il dipinto che ritraeva quello che era stato il suo amato volpino.
Ci ospitava nel salotto, non ricordo se azzurro, ma c'era quello con la carta da parati rossa come la stoffa dei divani abbinati, o quello giallo oro, così come era usanza nelle case dei benestanti alla sua epoca. Tutto parlava di antiche tradizioni, di buone tradizioni. Il suo lettino che si intravvedeva quando passavamo era perfettamente ordinato, con due cuscini sulla balza del lenzuolo a vista, e coi ricami dei migliori corredi, senza una grinza. Lo notavo perchè vivevo in mezzo al corredo per via del lavoro di mia madre e della nonna.
Nella camera da pranzo vi era anche un telaio antico, un cimelio, con il quale sua madre e le sorelle un tempo avevano tessuto tutti i lini, numerosi , di cui ancora erano piene le cassapanche. Per dire che è rimasta dentro di me quella idea di abbondanza, di generosità, che io amavo e ricercavo fin da piccola. Ci offrivano un caffè o il the, mentre le suore laboriose e felici di esserlo in quel posto, già in cucina, preparavano la cena alla quale saremmo state invitate di sicuro. Ma prima, quelle due o tre ore saremmo state in conversazione spirituale con lui. Andava avanti la signorina, a seguire noi giovanissime. Aspettavamo parlando con le monache, aiutandole a tagliare il pane raffermo che un paio di panifici portavano, e tutto quello che rimaneva invenduto. Lo si metteva in forno ed era leggero e croccante, un pane diverso da quello a cui ero abituata. Aiutavamo a riempire i vassoi col cibo per gli allettati che venivano infatti serviti e imboccati. Lei, la nostra presidente, si tratteneva a lungo e pur nel calore di quell'ambiente c'era molto silenzio, di là parlavano a voce bassa col sacerdote. Al mio turno entravo timida ma fiduciosa perchè non mi aspettavo turbamento, poichè era semplice e leggero quell' interloquire , di cose spirituali quanto bastava per infondermi l'idea che la vita non fosse solo ciò che appariva ai miei sensi. Non ho ricordi particolari, stavo bene, non mi pesava, dovevo dire qualcosa di me, e ascoltare qualcosa da lui, consigli, parole del vangelo, o semplici parabole. Nulla di complicato, una piccola preghiera e mi congedava.
Poi la cena, un momento troppo bello davvero. Si apprezzava la maestria delle cuoche col l'abito bianco, si conversava tutto il tempo e si era anche allegri. A volte trovavamo lì, in visita, un sacerdote, sui trent'anni molto alla mano e molto simpatico che non mi aspetto sarebbe diventato venti anni dopo il vescovo. Mi piaceva molto il suo modo leggero di essere prete, nessun atteggiamento innaturale o serioso, era tranquillo e sentivo in lui più l'adolescente che il ministro della Chiesa. Non a caso era di casa lì direi a ripensarlo oggi. Certi ricordi mi potrebbero far dire che quella era un posto dove forse Dio si manifestava con lo spirito dei fanciulli.
Quel vescovo, autore di un bel libro di poesie proprio quest'anno si è ritirano, settantenne, e guarda caso è stato festeggiato con il concerto in cui Tea ha cantato da solista accompagnata dal suo compagno. Lei non lo conobbe giovane, ma mi è sembrata una bella cosa questo loro incontro di oggi. Io non mi sono potuta nemmeno avvicinare quella sera, e avrei voluto davvero salutarlo, ma gli ho mandato a dire con lei che mi ricordavo come cosa bella del passato quel posto chiamato proprio Oasi dove tante volte mi ero trovata a cenare nello stesso tavolo con lui molto giovane.
La bellezza credo sia stata una delle cose di cui incessantemente ho cercato di circondarmi e di riempirmi. In seguito ne troverò a non finire negli animali a quattro zampe. Perfino i topolini mi piacevano e presto sposterò su di loro quasi per intero la mia fonte di gratificazione quando il paradiso fatto di tutto ciò che ho raccontato finora si esaurirà sia in modo naturale che non.
Prima che signorina R diventasse signora capitò che andammo anche molto più lontano per andare a trovare un altro prete speciale per altri versi , che per primo sensibilizzò la sua comunità di affezionati fedeli alla cura verso gli extra comunitari e i drogati, e lei ne ammirava la grande capacità di smuovere e coinvolgere all'azione fuori dal consueto, gente di un paese tra i meno emancipati da noi. Ci andavamo il fine settimana e venivamo ospitati anche lì nella casa dei genitori, viventi però. Forse era un pò innamorata, ma credo che non ci fosse nulla di male. I sentimenti infondo smuovono i mari e i monti. So solamente che scorrevano cose buone nei nostri animi in quei momenti pieni ricchi di esperienze, e lei mi amava perchè la seguivo anche quando non ero sempre daccordo con le sue rigidità. La nostra amicizia si rinsaldò nel tempo con i dieci anni che ci separavano perchè anche io come lei provavo passione per le cose che facevo ed ero pronta alla avventura fatta ovviamente di cose per lei lecite.
Il legame, l'amore che si è provato per qualcuno che è stato vero in quel momento non potrà mai cancellarsi. Spero legga dal cielo, se esiste ancora qualcosa lassù di ciò in cui lei credette tanto, e possa sentire che è sempre vivo in me il ricordo di certe sue gentilezze. La rivedo mentre tornava indietro un attimo se aveva dimenticato di spruzzarsi nella camicetta un pò di profumo e mi stupiva e mi faceva sorridere, e quando l'estate che che fummo in vacanza e avevo troppo caldo per via del pancione, lei per farmi addormentare mi soffiava col suo ventaglio senza stancarsi, e la ringrazio ancora e spero mi perdoni se sono diventata nel tempo tanto indifferente pur di non dare spiegazioni sul perchè non sentivo più fede.
Mi concederò dal paradiso della mia dorata fanciullezza e in parte della mia movimentata adolescenza. La contaminazione auspicata credo sia avvenuta, lo vedo dai miei sogni, molto meno stressanti, anche se di giorno sto avvertendo maggiore voragine esistenziale. Spero sia fisiologico, come ha suggerito un amico, che spero vorrà dirmi altre cose, la coperta corta, che ho inteso come un inconscio che ora non vuol più coprire cose che prima doveva presentarmi in modo analogico e criptato. Così oggi la mia coscienza potrebbe aver l'onere di dovere guardare da sveglia il vuoto che finora mi ha divorato solo nel sogno. Notte serena, grazie
webetina non è connesso