Dal mio punto di vista spesso il "raccontarsela" può essere fatale, ci induce a cercare soddisfazione non tanto nella realtà quanto in come la raccontiamo, finendo alla fine anche per crederci e "accontentarci" di quel tipo di ricompensa, che appaga la nostra vana-gloria, ed io ehm soffro periodicamente i attacchi di vanaglorite acuta
.
C'è un motto esicasta che dice pressappoco
"fuge, tace, quiesce" che suggerisce l'importanza del silenzio, del distacco, per trovare la pace, la calma.
Non avendo la possibilità sempre però di isolarsi dal mondo o di parlare solo di cose edificanti e spiritualmente elevate si dovrebbe cercare di trarre dei frutti anche stando in mezzo al clamore del mondo, cosa possibile a patto di essere sempre vigili ( su questo ci sto lavorando) e pregare (su questo ci sto lavorando meno
), in modo da utilizzare queste occasioni mondane non per accrescere il nostro prestigio (che come ha scritto Uno è una parola che si usa per i trucchi,i giochi di...) ma per evolvere realmente.
P.S. Grazie Ray anche da parte mia