Citazione:
Originalmente inviato da Astral
Riprendo da questo interessante schema (amo gli schemi) che mi sembra molto esplicativo.
Mi domanda il fantasticare dove lo cataloghiamo come una linea spezzata, un cerchio aperto?
Inoltre c'è uno stato ottimale in cui bisogna vivere? Oppure mi viene in mente che occorre utilizzarli a seconda delle situazioni.
Mi concentro quando studio, medito quando medito. Sono domande ovviamente, perchè lo stato principale in cui penso di vivere è il fantasticare. Forse può servire per scrivere libri, per prendere ispirazioni fantastiche, oppure è uno stato che comunque dovrebbe essere evitato a propri?
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Secondo me il fantasticare è il muoversi della linea sull'ipotetica superficie del quadrato, ma senza che la linea si modifichi (anche se spostandosi farà esperienza delle altre linee). Mentre per espandersi si deve ancorare alla linea "di base" e lasciare andare lo sviluppo del quadrato.
Interessante la cosa del cerchio... se il quadrato è la "semplice" espansione dell'individuo normale (la linea), il cerchio è l'espansione del punto (individuo concentrato).
Però questo un po' cozza con la cosa che la vera espansione parte dalla concentrazione... a meno che non basti (come se fosse poco) andare fino in fondo con la concentrazione per accedere ad un barlume di meditazione semplicemente lasciandosi andare... ancorandosi però al punto e non alla linea.