Discussione: Divinita' e Daimon
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Vecchio 29-03-2011, 17.46.47   #93
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
E' praticamente la stessa cosa Nike, sono comunque parti che anche quando sono dentro di noi (intendo i daimon personali) hanno una certa dose di vita propria, anche se senza di noi sarebbero nulla.... la definizione che rende meglio è parassita, o meglio simbiote, quindi da non intendere solo in senso negativo, certe edere che coprono degli alberi proteggono quest'ultimi dal freddo o da animali che mangiano la pianta (tanto per fare un esempio), però in cambio prendono nutrimento e vita. Tutto sta a mantenere l'equilibrio, se pretendiamo troppo per noi (della linfa vitale) il daimon si soffoca e noi non possiamo esprimerci oltre un certo punto (l'esempio che facevate del musicista) se concediamo troppo al daimon questo arriva a possederci letteralmente.

Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori, c'è chi non ci pensa neanche, c'è chi in alcune tradizioni li materializza volontariamente realmente con grossi pericoli per esempio i tibetani con i tulpa (non vi fidate tanto di quello che si legge in giro) ma anche un Padre Pio che lottava con un cane nero non era un visionario... dipende da quanto noi gli diamo sostanza, dipende da qual'è il nostro daimon personale e con quali collettivi veniamo in contatto

Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi.



Mi fermo perchè il post è già un mattone, sono qui comunque per espandere con calma.
Riprendo questo importante post di UNO , il 26 del 3d daimon , che affronta molti temi che si possono ancora sviluppare e che abbiamo trattato sotto altro nome .
Il rapporto che c'e' tra un Dio forma di una archetipo ed un daimon e' qualcosa di molto importante perche' determina le forze incoercibili , alla fine le dipendenze , che ci muovono .
Il Dio che ci appare e' l'immagine di un archetipo e la qualita' di quell'immagine determina il valore , la forza e l'intensita' del daimon che direttamente gli deriva .
E' un discorso che puo' servire anche a capire appunto le dipendenze e lo spostamento da una dipendenza inferiore ad una superiore che otteniamo modificando l'immagine del DIO come rappresentazione dell'archetipo . .
Pensavo ad un Dio in particolare che e' DIONISO il dio della forza travolgente , totale e dell'estasi e dell'ebbrezza ma anche oscura e distruttiva della natura che puo' avere molte applicazioni in moltissimi daimon che si nutrono di noi .
E' il discorso anche del nero dell'opus alchemico e della sua accettazione e trasformazione .

In definitiva possiamo cambiare effettivamente cambiando le immagini che alimentano i nostri daimon per convogliarli in qualcosa di diverso di piu' utile e di migliore .

Ultima modifica di nikelise : 29-03-2011 alle ore 17.49.43.
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